Quando crollò la rampa di accesso al viadotto Scorciavacche della Palermo-Agrigento il 30 dicembre scorso, la “dama nera” di Anas e altri dirigenti, per salvare il buon nome della principale stazione appaltante d’Italia cercarono di attivare tutti i contatti che potevano, soprattutto politici.

È quanto emerge negli oltre 2600 atti di indagine depositati dopo gli arresti della scorsa settimana. “Veniva accertato – è scritto nelle carte – come la Accroglianò Antonella ed altri dirigenti Anas Spa (…) si attivassero con il Sen. Maurizio Gasparri, il Sen. Altero Matteoli, il Sen. Salvatore Margiotta, e l’On. Marco Martinelli, per tentare – e riuscire – di limitare le eventuali ripercussioni che avrebbero potuto riguardare l’assetto strutturale della predetta azienda pubblica e, quindi, gli incarichi dagli stessi ricoperti in tale ambito, anche a seguito del crollo del viadotto Scorciavacche in Sicilia, avvenuto il 30 dicembre 2014″. Sul crollo ha iniziato a indagare la procura di Termini Imerese che ha iscritto 30 persone nel registro degli indagati: collaudatori, tecnici, rappresentanti delle imprese e qualche dirigente Anas locale.

Antonella Accroglianò, la “dama nera” di Anas ora in carcere, anche nel momento in cui voleva ottenere – con il cambio dei vertici dell’azienda – un avanzamento di carriera, avrebbe ancora tentato, invano, di avvicinare il vice presidente del Senato. Gasparri, contattato dal Fatto, spiega di conoscere la Accroglianò: “Mi è capitato di vederla, la conosco – dice – Però non mi sono mai interessato in nessun modo nè delle sue attività, nè della sua carriera. La conosco perché lo zio che fa le premiazioni alla C3 International, me l’ha presentata in occasione di questi eventi”. Nessuna richiesta quindi? “Assolutamente no”. Peppino Accroglianò, consigliere della Regione Calabria per tre legislature, è fondatore e presidente appunto della C3, il Centro culturale calabrese. Che vanta 70mila iscritti, tutti calabresi: nel comitato d’onore dell’associazione ci sono anche Domenico Arcuri (Invitalia), Ernesto Carbone (deputato e membro Direzione Pd) e Walter Cretella Lombardo, comandante di divisione della Guardia di Finanza oggi al Centro Studi Difesa.

Il nome di Cretella Lombardo è finito anche nell’ordinanza di custodia cautelare. Dopo che un dipendente Anas era stato fermato dalla Finanza con 25mila euro in auto, la Accroglianò “richiedeva al Buffone (dipendente Anas) di attivarsi attraverso suo suocero, il Generale Cretella Lombardo (non indagato, ndr) al fine di acquisire informazioni”.

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