“Dalle 21 di questa sera è in funzione il sito “soldipubblici.gov.it“. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi a ‘Che tempo che fa’ su Rai3. Ad aprile il presidente del consiglio aveva annunciato l’intenzione di mettere online “ogni centesimo di spesa pubblica”. Ora l’annuncio in diretta tv. Ma, complici forse gli improvvisi accessi da parte degli spettatori di Fabio Fazio, la homepage governativa è risultata quasi subito “non disponibile”. Dopo qualche decina di minuti il sito è ripartito. Il motore di ricerca permette di “accedere ai dati dei pagamenti delle Regioni, delle aziende sanitarie regionali, delle Province e dei Comuni, con cadenza mensile e aggiornamento al mese precedente”, si legge in homepage. Per il momento non è possibile conoscere gli esborsi dei ministeri, ma la presentazione del progetto promette il futuro “allargamento degli Enti all’intera Pubblica amministrazione”. E subito, dagli studi di Raitre, il premier ha rilanciato con una nuova promessa: “Le riforme costituzionali e la nuova legge elettorale saranno approvate entro il 31 gennaio 2015″.[brightcove]3955792179001[/brightcove]

Nell’intervista, Renzi è tornato sul tema della legge di stabilità: “Abbiamo fatto un pò di casini, di cui mi prendo tutta la colpa”, ha ammesso, “ma elogio senatori come il 91enne Zavoli, che si è seduto alle 10 di mattina in Senato e si è alzato la mattina dopo alle 7. Lo so che lo fanno gli italiani, ma quando lo fa il Senato mi piace elogiarlo”. Il presidente del Consiglio ha sottolineato che “con la legge di stabilità la pressione fiscale non è invariata, è diminuita”. Alla domanda sul rispetto del patto di stabilità, il premier risponde: “Nel 2015 vanno tolti gli investimenti dal computo del 3% per il rapporto deficit-pil”. E “nel 2015 cercheremo di mantenere tutti i nostri impegni Ue e lavoreremo perchè gli investimenti siano sbloccati dal patto di stabilità, anche levando dal computo i fondi europei”. Però ammette: “Credo che in questo momento l’Italia abbia un problema di reputazione, però nel 2015 cercheremo di togliere questa impostazione. Nel 2015 manterremo tutti i nostri impegni europei, ma lavoreremo perché gli investimenti siano sbloccati dal patto di stabilità”.[brightcove]3955792179001[/brightcove]

Sull’altro fronte caldo della corruzione, Renzi risponde ai magistrati che lo criticano sul tema giustizia: “Scrivano le sentenze, non comunicati stampa”, attacca. “In Italia non sono tutti ladri. Se uno ha rubato, deve pagare e, se è dirigente pubblico, non deve più avere a che fare con la cosa pubblica”. Quando “ho proposto le Olimpiadi a Roma nel 2024″, ha continuato, “subito facce lunghe, gente che dice ‘non si può fare, rubano’. Ma la sfida del nostro governo è farli smettere di rubare, non non fare i grandi eventi. Un’idea diversa da Grillo, Salvini, da una certa sinistra sempre con il naso torto, sempre pronta a dire che l’Italia non ce la fa. Io credo nell’Italia che ce la fa”.

Nel Consiglio dei ministri del 24 dicembre, ha spiegato fra le ironie di Fazio sui ministri costretti a lavorare alla Vigilia di Natale, “ci saranno i decreti sul lavoro che vanno ad attuare la riforma; i decreti legislativi sul fisco; il decreto su Taranto con Ilva, museo, porto; esercito e carabinieri e alcune nomine”.

Il presidente del consiglio ha rintuzzato i tentativi del conduttore di farlo sbilanciare sui nomi graditi per il successore di Giorgio Napolitano al Quirinale: “Non so quello che avverrà, ma deve essere un processo sereno, tranquillo, semplice, chiaro. Il Presidente della Repubblica è un garante, deve essere una persona di grande saggezza e equilibrio, eletto da una alleanza ampia, dovrebbe votarlo dai grillini a Fi a Sel, ma nessuno, nemmeno il Pd, ha diritto di veto”. Ha però escluso che la materia sia normata dal Patto del Nazareno con Silvio Berlusconi:  “Il Patto del Nazareno riguardava le riforme e la legge elettorale. Non è il patto del mago Otelma”, riferendosi al fatto che all’epoca la successione al Colle non era in agenda. Ma ha aggiunto: “Certamente si cercherà sul Quirinale l’accordo con Berlusconi, che già ha votato Ciampi e Napolitano”

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