In vista del ballottaggio delle presidenziali, in Brasile nasce il fronte anti-Dilma Rousseff. Il Partito socialista brasiliano appoggerà al secondo turno delle presidenziali il candidato conservatore Aecio Neves, voltando le spalle al Partito dei lavoratori della presidente di sinistra Dilma Rousseff, tradizionale alleato. Lo ha deciso il direttivo del Psb al termine di una infuocata riunione che ha visto finire nettamente in minoranza, 7 a 21, i sostenitori di un riavvicinamento al Pt dell’ex presidente Lula e di Dilma, come chiedeva il presidente del partito, Roberto Amaral.

Marina Silva, candidata dal Psb dopo la morte in un incidente aereo il 13 agosto scorso di Eduardo Campos, si è invece presa la nottata per decidere, ed ha rinviato ad oggi l’annuncio. Quattro anni fa, l’ambientalista scelse la neutralità al ballottaggio tra la Rousseff e l’allora candidato conservatore, Josè Serra. In ogni caso, Neves potrà contare almeno su una parte dei 22 milioni di elettori del Psb, che ha visto raddoppiare i propri consensi dopo la candidatura di Marina.

E’ comunque la prima volta che il Psb stringe un’alleanza elettorale con il Partito socialdemocratico (Psdb, conservatore) di Neves. La decisione del direttivo socialista ha provocato più di un mal di pancia tra gli attivisti, tanto che in alcune sedi sono stati affissi dei manifesti con la scritta: ‘Qui resiste il socialismo. Nessun voto al Psdb’.

Neves, intanto, vola nel primo sondaggio in vista del ballottaggio del 26 ottobre: ottiene il 54% delle intenzioni di voto contro il 46% della presidente Rousseff, secondo la prima simulazione, realizzata prima della decisione del Psb e pubblicata ieri sera dalla rivista Epoca.

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