Dichiarazioni che riflettono un pericoloso “antisemitismo contemporaneo”. L’ambasciata di Israele a Roma reagisce con un comunicato stampa all’intervento del Movimento 5 stelle durante l’informativa in aula del ministro degli Esteri Federica Mogherini sul conflitto in Medioriente. A prendere la parola è stato il deputato grillino Manlio Di Stefano che ha ribadito la richiesta di fermare le vendite di armi ad Israele (è di pochi giorni fa la mozione M5s a prima firma Paolo Bernini) e il rientro dell’ambasciatore italiano ora a Tel Aviv. “Le dichiarazioni rilasciate nell’aula della Camera dal rappresentante del Movimento Cinque Stelle”, dice l’ambasciata, “riflettono una totale mancanza di comprensione del contesto, una unilateralità delle posizioni e una totale disconnessione dalla realtà dei fattiPeggio con il pretesto di esprimere una posizione ragionevole, Di Stefano ha sostenuto posizioni che negano il diritto fondamentale di Israele ad esistere, nonché il diritto di Israele a proteggersi davanti agli attacchi di un’organizzazione terrorista omicida”. Per questo, secondo l’ambasciata, i 5 Stelle avrebbero opinioni “antisemite”: “Le posizioni espresse da Di Stefano, quindi, sono simili a quelle espresse da altri gruppi estremisti, che si oppongono al sionismo e negano al popolo ebraico il diritto di vivere nel proprio Paese, a prescindere dal limite dei suoi confini nazionali. Si tratta di un pericoloso ‘antisemitismo contemporaneo’, che mira a celare l’astio verso gli ebrei attraverso una campagna di odio verso l’unico Stato ebraico esistente al mondo, Israele. Purtroppo, in questi ultimi giorni, anche in Italia abbiamo visto gli effetti deleteri di questa pericolosa forma di antisemitismo”, conclude l’ambasciata. 

Il deputato Di Stefano ha chiesto in Aula un intervento tempestivo “o il governo italiano dovrà ritenersi complice del massacro perpetrato nella Striscia di Gaza”. Tra le 7 richieste formulate dai 5 stelle c’è il ritiro dell’ambasciatore, esteso anche ai partner europei al fine di fermare il genocidio in atto nella Striscia. “Riteniamo inoltre opportuno”, ha detto Di Stefano, “che alla luce degli attacchi indiscriminati dell’esercito israeliano su scuole, ospedali e centri per l’infanzia, la Corte dell’Aja valuti l’apertura di un processo per crimini di guerra e crimini contro l’umanità nei confronti del governo Netanyahu. Riconoscendo lo Stato di Israele gli abbiamo concesso dei diritti, ma dobbiamo pretendere anche dei doveri, rispetto al diritto internazionale, che non sono derogabili in nome della storia. Se il Governo israeliano sceglierà di non rispettarli semplicemente non avrà più nulla a che fare con l’Italia, perché il nostro Paese ha tanti difetti ma gli italiani non vogliono più sporcarsi le mani di sangue innocente”. L’intervento dei 5 stelle, poi pubblicato sul blog di Beppe Grillo conclude: “Ciò non giustifica in alcun modo gli atti efferati portati avanti da Hamas nella Striscia e il lancio (altrettanto) indiscriminato di razzi su Israele, che deploriamo con fermezza”. Una precisazione che però alla sede diplomatica israeliana non è bastata.

 

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