Mentre a Siena si disputa il Palio – vinto dalla contrada del Drago – sulla vecchia gestione del Monte dei Paschi si abbatte una pioggia di multe. La Consob, con cinque delibere, ha comminato sanzioni per un totale di 4,34 milioni di euro all’ex presidente Giuseppe Mussari e ad ex consiglieri, sindaci e manager, contestando una serie di violazioni relative alla completezza dei prospetti informativi e agli obblighi di condotta nella vendita di prodotti finanziari alla clientela. Colpiti gli ex vicepresidenti Francesco Gaetano Caltagirone e Turiddo Campaini, l’ex consigliere e ceo di Axa Frederic Marie De Courtois, l’ex presidente del collegio sindacale e tributarista Tommaso di Tanno così come gli altri componenti del cda e del collegio sindacale in carica all’epoca dei fatti contestati: Ernesto Rabizzi, Fabio Borghi, Turiddo Campaini, Graziano Costantini, Lorenzo Gorgoni, Andrea Pisaneschi, Carlo Querci, Alfredo Monaci, Massimiliano Capece Minutolo Del Sasso, Frédéric Marie De Courtois D’Arcollieres, Lucia Coccheri, Pierluigi Stefanini. Multati, a vario titolo, anche alcuni manager, tra cui l’ex direttore generale Antonio Vigni.

La nota che comunicava le multe è arrivata mentre in piazza del Campo si svolgeva la storica corsa equestre. Dalle finestre di Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione Mps, hanno assistito alla gara, con il presidente dell’istituto Alessandro Profumo e l’ad Fabrizio Viola, anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti e i nuovi soci del patto per il controllo del 9% del capitale della banca, Btg-Pactual e Fintech. Invitato anche il banchiere Carlo Salvatori, presidente di Lazard Italia. Tanto che, alla vigilia, qualcuno scommetteva che proprio durante il Palio sarebbero stati individuati i papabili per sostituire Antonella Mansi alla guida della Fondazione, scelta che si sta rivelando più complicata del previsto. 

Tornando alle cinque sanzioni, tre, per un importo totale di 1,9 milioni di euro, riguardano violazioni della disciplina sui prospetti informativi: quelli degli aumenti di capitale del 2008 e 2011 e quelli relativi a 250 emissioni obbligazionarie tra il 2008 e il 2011. La Commissione accusa tra l’altro la banca di aver contabilizzato in modo errato i derivati Santorini, Alexandria e Nota Italia. Le sanzioni hanno colpito tutto il cda e il collegio sindacale perché “i comportamenti rilevati sono connotati da negligenza professionale e, perciò, imputabili a titolo di colpa, ad eccezione della violazione posta in essere dal Sig. Mussari, addebitabile a titolo di dolo” per quanto riguarda i total return swap della Fondazione, di cui l’ex presidente era a conoscenza. C’è poi una sanzione da 2,395 milioni di euro frutto dei controlli di Consob sul rispetto della direttiva europea in materia di prestazione dei servizi d’investimento (Mifid). L’authority di vigilanza sulle società e la Borsa, durante un’ispezione portata a termine tra gennaio e ottobre del 2012, ha accertato violazioni delle regole di condotta (articolo 21 del Tuf): irregolarità in materia di gestione dei conflitti d’interesse, di valutazione dell’adeguatezza della clientela retail e di modalità di ‘pricing’ (fissazione del prezzo) dei prodotti venduti. Infine 43mila euro di multa sono arrivati per le modalità di collocamento dell’operazione Casaforte, la complessa cartolarizzazione degli sportelli Mps venduta dalla banca sotto forma di obbligazioni alla propria clientela retail. Adusbef rinfaccia però alla Consob di essere intervenuta dopo avere, all’epoca, autorizzato l’emissione. 

Articolo Precedente

Interessi sugli interessi, lo scaricabarile del regalo alle banche

next
Articolo Successivo

Rientro capitali, chi si autodenuncia non sarà punibile nemmeno per riciclaggio

next