Un tavolo di lavoro e di confronto sull’utilizzo del bus che coinvolga studenti, scuole, cittadini e istituzioni. A una settimana dalla tragedia in cui ha trovato la morte Sylvester Agyemang, lo studente di 14 anni che ha perso la vita scendendo dall’autobus, Reggio Emilia punta a un nuovo piano di sicurezza sul trasporto pubblico. Fermate presidiate da steward, potenziamento delle corse, volontari per la sensibilizzazione degli studenti, messa in sicurezza delle fermate sono alcuni dei punti dell’ordine del giorno presentato da Reggio 5 stelle, Progetto Reggio e gruppo misto, e approvato all’unanimità dal consiglio comunale del 20 gennaio.

Sulla morte del 14enne la Procura ha aperto un fascicolo per chiarire le responsabilità sull’incidente, ma intanto Comune e Seta si sono attivati per arginare la situazione sicurezza. L’azienda di trasporto ha accolto la richiesta del Comune e da questa settimana quattro fermate dell’autobus saranno presidiate da steward. I presidi interesseranno l’istituto Zanelli, via Paterlini, piazzale Europa e porta Santa Croce e serviranno a gestire i flussi di passeggeri negli orari di punta dell’uscita e dell’ingresso dalle scuole. Su Reggio Emilia il Comune ha chiesto a Seta un piano di investimenti annuale per migliorare la sicurezza delle fermate, che dovrebbe essere deliberato prossimamente, ma per il sindaco vicario Ugo Ferrari rimane anche il problema dell’educazione degli utenti e della diffusione di una cultura della sicurezza che per ora manca. Per questo, al provvedimento dei presidi alle fermate, seguirà il lavoro del Tavolo, che vedrà anche la partecipazione di una delegazione di studenti e che avrà il compito di tenere alta l’attenzione sul problema della sicurezza del trasporto pubblico per stringere un patto, anche educativo, sull’uso del bus. “Abbiamo bisogno di una rinnovata formazione – ha detto Ferrari – di informazione e di fare un patto tra tutti coloro che sono in grado di determinare le azioni individuali e collettive”.

Al consiglio comunale hanno preso parte i genitori della vittima, studenti e associazioni che sabato pomeriggio hanno sfilato per le vie della città emiliana in un corteo di protesta contro la mancanza di sicurezza per gli utenti degli autobus sempre sovraffollati e degli utenti costretti ad attendere le corse alle fermate in balia del traffico negli orari di punta. Ferrari, rinnovando la vicinanza ai famigliari del giovane Sylvester, ha ricordato che quanto accaduto “deve indurre tutti, tutti i soggetti competenti, a innalzare l’ attenzione sul tema del trasporto pubblico. Su questo fronte dobbiamo assumere impegni nuovi, dobbiamo agire insieme, partendo dal pretendere una politica del trasporto a livello nazionale e regionale adeguata”.

A Reggio Emilia il settore del trasporto pubblico negli ultimi due anni ha subito tagli del 50 per cento. I numeri parlano chiaro e pongono la città emiliana al di sotto degli standard europei, con 200 mezzi che fanno 2.200 corse al giorno tra Reggio e provincia per 15.000 passeggeri, di cui solo 10.000 nel percorso urbano. Sono numeri che “rivelano una certa complessità – ha concluso Ferrari – che rende implicita la difficoltà di gestione e anche il verificarsi di incidenti, ma in nessun modo può essere contemplata la morte di un ragazzo, come quella a cui abbiamo assistito”.

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