“Io non mi sono mai sentito ultimo. Don Gallo mi ha sempre fatto sentire il primo“. Moustafa collabora con la Comunità San Benedetto (fondata negli anni ’70 dal sacerdote genovese) dove ha svolto un percorso di recupero fino al 2012. Oggi è un giorno triste per i caruggi di Genova. Tutti hanno una parola per Don, o meglio per Andrea, come lo chiama chi lo ha conosciuto meglio. I magazzini, così si chiamano le stanzette dietro via del campo, dove i transgender accolgono i loro clienti, sono aperti sin dal mattino. Seduta davanti al suo magazzino una delle ragazze che lo conoscevano meglio racconta: “Non te lo faceva pesare che era un prete, ti mandava a quel paese come niente. Se aveva da dire qualcosa, te lo diceva senza giri di parole. Era come un padre”  di Cosimo Caridi

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Don Gallo, il tributo di Genova. Costituzione, Bibbia e bandiera rossa

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