“Mi travestivo da Boccassini con la toga e da Obama per farlo ridere”. Marysthell Garcia Polanco – capelli cortissimi tinti biondo platino, occhiali scuri, abitino nero scollato e giacchino lucido, scarpe con i tacchi a spillo rosse – prima di fare il suo ingresso nell’aula del Tribunale di Milano, scortata dal fidanzato aveva detto ai giornalisti “Ne vedrete delle belle”. E così è stato al processo Ruby in cui il Cavaliere è accusato di concussione e prostituzione minorile. Anche se alle feste, assicura, la bella sudamericana “non succedeva nulla di osé” Le ragazze, che partecipavano alle cene eleganti, “non si facevano toccare né toccavano nelle parti intime Berlusconi e Fede”. Insomma serate tranquille “cene in cui si cantava con il karaoke”. Una volta la Polanco per rallegrare il Cavaliere si è travestita da Whitney Houston. Dopo cena, racconta l’ex soubrette, “si scendeva nella discoteca e facevo lo spettacolo per farlo ridere”. Niente ragazze nude e che “abbigliamento era di tipo Burlesque” come ha dichiarato proprio qualche tempo fa Berlusconi.

E così la soubrette ha descritto nei particolari gli abiti: “Reggiseno e mutande molto lavorati e con piume, cappello e boa avvolto al collo”. Marystell, che ha ammesso di aver ricevuto soldi in contanti, 10.000 euro, regali cose semplici, non costose”, ha ricordato di aver incontrato a una degli eventi Ruby, la quale in una occasione ha fatto anche la danza del ventre. La modella ha chiarito di non aver mai ricevuto denaro per le serate: “Ho conosciuto Berlusconi nel 2009, sono stata nelle sue case, in Sardegna, a Roma e sul Lago Maggiore. Non ho mai avuto con lui nessun rapporto né sessuale né sentimentale. Berlusconi mi ha dato dei soldi in un’occasione perché mia figlia stava male, era allergica ai gatti ed era in ospedale. Poi mi ha aiutato per il mio gruppo musicale. Nel 2010 – ammette –  ho avuto diecimila euro da Spinelli, su disposizione di Berlusconi”. E poi ancora una difesa del Cavaliere: “Ho sentito dire da alcune ragazze che ricevevano soldi per stare in intimità con Berlusconi, ma io non le ho mai viste”. Quando il le ha contestato un’intercettazione in cui sembrava che lei e Nicole Minetti parlassero di soldi dati a Ruby:”Sapevo che Berlusconi aveva aiutato Ruby per aprire un centro estetico e con la Minetti parlavo di questo”. 

Maria Esther Garcia Polanco, dominicana, 30 anni, era una delle favorite di Silvio Berlusconi. Lei, in alcune intercettazioni, lo chiama “amore”, lui avrebbe voluto farle condurre un programma su Milan Channel. A Marystell, come la chiama il leader di Pdl,  Nicole Minetti, la consigliera regionale imputata nel processo Ruby bis, invia sms per chiedere se ha “qualche amica carina” da portare ad Arcore dove l’ex igienista dentale è di casa. Marystell, con alle spalle partecipazioni al programma “La Pupa e il Secchione”, è anche la donna che Berlusconi chiama, a scandalo scoppiato, per imporre il silenzio promettendole denaro: “Lui ti dà cinque (riferendosi a Spinelli, ragioniere ufficiale pagatore delle Olgettine, ndr)… Qualunque dichiarazione è contri di noi” ammonisce il Cavaliere. Il nome della bella sudamericana è già presente nelle intercettazioni tra Gianpaolo Tarantini, l’imprenditore pugliese che riforniva di ragazze le feste romane, e il Cavaliere che la ribattezza “culetto d’oro“. Un’amicizia così stretta che Marysthell ha annunciato che fra un mese sposerà  il fidanzato Westher Molteni e a far da ci sarà proprio mister B. 

La dominicana non era rimasta  fuori da Arcore neanche quando Emilio, il compagno e convivente, era finito in prigione perché trovato in possesso di 12 chili di cocaina. L’ex presidente del Consiglio che, anche dopo quell’arresto,  aveva continuato a ricevere la Polanco ad Arcore e sopratutto si era prodigato per tentare (inutilmente) di farle avere un passaporto italiano, mettendole a disposizione il numero del prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi. La donna, cui il Cavaliere diceva per farla ingelosire “Stanotte abbiamo fatto pazzie, sono stremato”, aveva riservato l’appartamento più grande tra tutti quelli occupati dalle ragazze dell’harem: un trilocale con box, pagato regolarmente da Giuseppe Spinelli, l’amministratore di fiducia di Silvio Berlusconi. 

L’udienza di questa mattina è iniziata proprio le dichiarazioni non meno esplosive di Spinelli. Ufficiale pagatore delle Olgettine, delle Papigirls oggi teste nel processo Ruby. E di soldi, circa 20 milioni di euro, portati ad Arcore tra il 2009 e il 2010 parla il ragioniere Giuseppe Spinelli, da sempre il contabile che si occupa del portafoglio personale dell’ex premier. Un legame così stretto che l’ufficio di Spinelli, che recava una targhetta che ricordava la pertinenza della presidenza del Consiglio, non fu perquisito il giorno dell’avviso di garanzia al Cavaliere, il 14 gennaio 2011.

Berlusconi mi chiedeva contante da portare nella cassa di Arcore“, spiega Spinelli. Che aveva il compito di cambiare gli assegni, seguendo le disposizioni dell’ex Presidente del Consiglio, e di portare denaro fresco a Villa San Martino.  Questo, sempre stando al racconto del ragioniere, sarebbe avvenuto quasi ogni lunedì, racconta il teste rispondendo a una domanda del procuratore aggiunto Ilda Boccassini che gli chiedeva conto della ragione per cui risultasse beneficiario di due assegni nello stesso giorno, il 19 gennaio 2009, di 220 mila e di 250 mila euro. Come hanno raccontato tanti testimoni; al termine delle “cene eleganti” Berlusconi consegnava buste con denaro contante alle ragazze che avevano partecipato alle serate del “Bunga Bunga”. 

“Facevo tutto su disposizione di Silvio Berlusconi, non ho mai preso una mia iniziativa” afferma Spinelli che soffermandosi sui bonifici che eseguiva a favore delle ragazze che vivevano, a spese dell’ex premier in via Olgettina appunto, aggiunge: “Dopo tanti anni io eseguo. Se ho qualcosa da dire su una persona che è stata arrogante, lo dico. Non vado a indagare di cosa si tratta. Abbiamo aiutato e stiamo aiutando tante persone”. Tornando alle ragazze ospiti delle feste ad Arcore e dei rapporti economici con loro, Spinelli spiega: “In settimana le ragazze mi telefonavano con le loro richieste e al lunedì, quando avevo l’incontro ad Arcore, lui mi diceva cosa fare e io dovevo solo preparare le buste in contanti”.  Mentre “la gestione degli appartamenti di via Olgettina era in mano alla signora Nicole Minetti” a cui girava le provviste per i pagamenti. In più Spinelli si occupava anche delle spese extra come il dentista, dei pagamenti delle utenze di casa e così via. Rispondendo a una domanda del pm Antonio Sangermano su quali fossero i motivi di questi pagamenti, il ragioniere ha affermato: “Non mi sono chiesto il perché, per me erano tutte persone senza lavoro”. Beneficenza insomma. A Ruby dalla primavera 2010 al settembre successivo sarebbero stati consegnati “meno di 10.000 euro in contanti, forse 8.900 euro”. Il ragioniere ha ricordato quella volta che la marocchina, spacciata invano per la nipotina dell’ex presidente egiziano Hosni Mubarak, si presentò all’improvviso: “Le ho dato 3.000 euro, mi faceva pena, era segnata in faccia”. 

Invece per aiutare Lele Mora che versava in gravi difficoltà economiche, Giuseppe Spinelli e Silvio Berlusconi aprirono un conto ad hoc nel gennaio 2010. Nel 2010 da questo conto venne prelevato, stando alla testimonianza, circa un milione di euro in contanti. Tra assegni circolari e contanti, a Mora arrivarono 2.450.000 euro. Alla domanda del pm Ilda Boccassini sulla ragione per cui fu creato un conto apposito, Spinelli ha risposto: “Per evitare le giornalate, in Italia esiste il segreto bancario”.

Il processo è stato aggiornato al primo giugno. Nella prossima udienza sono in programma le testimonianze della parlamentare Maria Teresa Rossi, dell’europarlamentare Licia Ronzulli, delle gemelle Imma e Concetta De Vivo e di Michelle Conceicao. Un’altra udienza è prevista per l’8 giugno.

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