Francesco Rutelli
Francesco Rutelli

In quello che resta della Margherita comincia la battaglia per carte bollate. Perché a un mese e mezzo dall’esplosione del caso Lusi, i bilanci dell’ex partito sono ancora chiusi in cassaforte. I vertici dell’ex partito – a cominciare dal presidente Enzo Bianco – rispondono con il silenzio alle richieste di visione che arrivano dai membri dell’assemblea federale, l’organo sopravvissuto allo scioglimento nel Pd deliberato nel 2007. Così, per iniziativa di uno di loro, Luciano Neri, oggi responsabile della Consulta italiani del Mondo dei democratici, ora la parola passa agli avvocati.

“Insieme ad altri membri dell’assemblea ho dato mandato a un gruppo di legali di inviare un’istanza ai dirigenti, per diffidarli dal prendere qualsiasi decisione gestionale e, appunto, perché mettano a nostra disposizione i bilanci degli ultimi cinque anni, con i relativi documenti contabili”, spiega Neri al ilfattoquotidiano.it. Destinatari dell’ingiunzione, il presidente dell’assemblea federale Enzo Bianco, il presidente del partito Francesco Rutelli, il presidente del Comitato di tesoreria Gianpiero Bocci.

Già un mese fa Neri, in veste di membro dell’Assemblea federale, che tra l’altro è l’organo che quei bilanci ha approvato, aveva inviato una richiesta formale a Bianco per poter visionare i conti, diventati oggetto dell’inchiesta della Procura di Roma contro l’ex tesoriere Luigi Lusi. “Bianco non mi ha neppure risposto”, afferma Neri, che così ha deciso di imboccare la via dell’azione legale.

Il paradosso è che mentre le ricevute delle “spese folli” del senatore Lusi – tra acquisti di immobili e vacanze extralusso in giro per il mondo – filtrano dall’inchiesta giudiziaria e finiscono sui giornali, “noi ‘azionisti’ del partito siamo ancora tenuti all’oscuro di tutto”, commenta Neri. “La mia sensazione è che l’attuale gruppo dirigente voglia scaricare tutte le responsabilità sull’ex tesoriere ormai ‘bruciato’ dall’inchiesta e arrivare a una rapida liquidazione di ciò che rimane del partito”.

Invece ci sarebbero tante vicende ancora da chiarire. Nel 2007, la Margherita vota per la confluenza nel Pd insieme ai Ds. Ma Rutelli, in disaccordo con quella scelta politica, fonda l’Api, un partito centrista concorrente del Pd, e ne diventa presidente. Ma non molla la poltrona di numero uno della Margherita. “E’ incredibile”, continua Neri, “è come se il presidente della Fiat diventasse il numero uno della Volkswagen, ma allo stesso tempo mantenesse il controllo del gruppo torinese e dei suoi bilanci. Una cosa assurda. Ci sono le inchieste giudiziarie, ma ci sono anche le responsabilità politiche”.

Ai microfoni di Radio 24, Bianco promette di convocare l’Assemblea federale nei prossimi giorni. “Proporrò che le risorse non spese siano destinate a iniziative di carattere sociale pubblico, in modo da restituirle allo Stato”. Si tratta infatti di fondi ottenuti esclusivamente a titolo di rimborsi elettorali. L’identica soluzione era stata proposta da Neri l’anno scorso, all’assemblea federale del 20 giugno (e Rutelli si arrabbiò molto, guarda il video), con tanto di indicazione dei possibili beneficiari: Emergency, Medici senza frontiere, Caritas… Ma all’epoca il caso Lusi era di là da venire e l’idea cadde nel vuoto. Oggi l’ammanco nelle casse della Margherita è valutato in 20 milioni di euro.

LA REPLICA DI FRANCESCO RUTELLI: “LA MARGHERITA NON NASCONDE UN BEL NULLA”

Il Fatto Quotidiano dovrebbe sapere che il bilancio della Margherita è oggi nelle mani della Procura di Roma, che sta compiendo indagini in profondità su bilanci che sono stati redatti con artifici sofisticati, e per cui sono indispensabili gli accertamenti in corso da parte della Finanza e della Banca d’Italia, con i poteri di cui solo queste autorità dispongono.

La Margherita non nasconde un bel nulla: a differenza di altri partiti, ha trasmesso alla Procura tutti gli estratti conto e tutti i libri contabili del partito! E’ parte offesa nel processo penale contro Lusi; ha attivato un’azione civile per il risarcimento dei danni derivanti dalle diffamazioni subite (inclusa l’intervista all’ex tesoriere che ha affermato cose gravissime, riassunte ad esempio con il titolo del Fatto “Tutti sapevano”).

Ma la Margherita deve presentare conti e risultanze certe per l’approvazione dell’Assemblea Federale: non può certo approvare le cifre taroccate dell’ex tesoriere, né presentare consistenze economico patrimoniali inaffidabili al voto della sua Assemblea. Ecco perché vorremmo essere rispettati, nella nostra onorabilità, nell’impegno a recuperare tutte le risorse sottratte per poi destinarle a finalità di interesse generale.

Francesco Rutelli
Roma, 15 marzo 2012

Il 31 gennaio 2012 l’onorevole Rutelli ha annunciato di aver incaricato la società di revisione Kpmg di verificare i bilanci della Margherita, esame che risulta tuttora in corso. Se ne deduce che quei bilanci siano nella disponibilità del partito e non solo della Procura di Roma.

Ilfattoquotidiano.it si è limitato a riportare la denuncia di un membro dell’Assemblea federale della Margherita, Luciano Neri, che afferma di aver chiesto un mese fa al presidente dell’Assemblea, Enzo Bianco, di poter visionare quei bilanci, e di non aver ricevuto alcuna risposta. Neri ritiene di averne pieno diritto, come membro dell’Assemblea federale, organo competente per l’approvazione dei bilanci del partito.

Naturalmente siamo pronti a ospitare ogni chiarimento che l’onorevole Rutelli voglia fornirci su questi punti specifici. (mp)

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