Dopo l’addio a Bologna del commissario prefettizio Annamaria Cancellieri, martedì la guardia passa ufficialmente a Virginio Merola. Al ritorno dalle sue vacanze però il nuovo sindaco avrà diversi nodi da sciogliere sulla nuova squadra di palazzo d’Accursio. I più problematici si chiamano Amelia Frascaroli e Maurizio Cevenini. Se alle elezioni i due sono stati determinanti per la vittoria di Merola al primo turno, portando una valanga di voti, oggi sembrano essersi trasformati in alleati scomodi, ai quali spetta di diritto un ruolo forte senza mettere in ombra il nuovo sindaco. Un compito non facile. Anche perché i due personaggi hanno carisma da vendere, ma soprattutto hanno preferenze, Cevenini sopra le tredicimila, in proporzione molte di più di quante ne ha prese Berlusconi a Milano; Amelia che invece è la donna più votata d’Italia.

A risultati ancora freschi la poltrona di vice sembrava spettare ad Amelia Frascaroli. In fondo Merola era stato chiaro: “Al mio fianco ci sarà una donna capace ed energica”, aveva anticipato in campagna elettorale. Ma poi, nel tracciare l’identikit, Merola, ha detto che sarà donna e giovane, la sua vice, dunque non la candidata di Sel. E allora? In alternativa un ruolo anche più attivo, ossia quello di assessore al Welfare, perché la diretta interessata ha detto che di quello si è sempre occupata e vuole continuare a occuparsi.

“Nel sociale – spinge la coordinatrice dei vendoliani Cathy La Torre – Amelia ha competenze straordinarie indiscutibilmente riconosciute che dovrebbero essere valorizzate”. La questione però non è così semplice. A giocare a sfavore della ex dirigente della Caritas ci sono da una parte le riserve provenienti da una certa area della Curia e dai cattolici delle Acli, che preferirebbero per lei un ruolo senza deleghe, e dall’altra il peso che potrebbe avere con una posizione di alto profilo come quella nei servizi sociali. Se è vero che con una lista dal 10% sarà difficile non poter accontentare le aspettative di quanti vedono la Frascaroli perfetta per la gestione dei servizi sociali, è anche vero che dalle basi del Pd è già arrivato un via libera che sembra quasi una raccomandazione: “Non c’è nessun problema perché il programma è un solo ed è quello firmato da tutta la coalizione, compreso sul welfare”, fa sapere il segretario provinciale del Pd Raffele Donini. Come dire: per Amelia Frascaroli la poltrona è pronta purché da assessore si attenga alla linea del sindaco.

Intanto prende corpo l’ipotesi di Silvia Giannini come vice di Merola e, vista la sua esperienza come economista (è professore ordinario all’Università di Bologna di Scienza della Finanza), anche come assessore al Bilancio.

Altro punto cruciale è il destino di Maurizio Cevenini, il sindaco mancato che con oltre 13mila voti è stato come capolista Pd l’asso nella manica del centrosinistra. Oggi però la sua popolarità potrebbe giocare a sfavore di Merola, mettendo in ombra, anche lui come Frascaroli,  il suo ruolo di sindaco. Per mister preferenze, quindi, resta fumosa l’ipotesi di un assessorato. Così come sembra lontana la presidenza del consiglio comunale, contesa anche dall’ex assessore Simona Lembi.

Solo supposizioni per ora, le trattative vere inizieranno solo al ritorno di Merola che, tempo una decina di giorni, dovrà sciogliere le riserve. Per ora dal Pd si limitano ad escludere qualsiasi ipotesi di incompatibilità per Cevenini, già consigliere in Regione : “Il suo ruolo a viale Aldo Moro non si scontra con quello in Comune – spiega il segretario Raffaele Donini interpellato telefonicamente dal fattoquotidiano.it – poiché il suo impegno resta comunque per Bologna e a favore della città”.

Qualche dettaglio sulla sua futura posizione? “Dovreste chiederlo a lui o a Merola. In ogni caso ne discuteremo insieme la settimana prossima, con l’animo sereno di chi ha vinto – e conclude – Cevenini è una persona che sa gestire la popolarità in maniera costruttiva. Invece che gettare ombre mette in luce il valore di chi gli sta di fianco”. Da parte sua mister preferenze per adesso si smarca dal toto-nomi e, senza portare rivendicazioni, rimanda ogni decisione al sindaco : “Non sono mai stato un problema e non lo sarò in futuro. Lasciamo che Merola faccia il suo lavoro in pace”.

Qualche richiesta invece arriva dall’Idv, che oggi si è riunito in un summit proprio per discutere della giunta che verrà. “Da Merola ci aspettiamo un occhio di riguardo – ha già avvisato ieri il consigliere regionale Franco Grillini – senza il nostro 4% non avrebbe vinto al primo turno”.

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