Siamo venuti a conoscenza dal servizio della trasmissione Report e da Annozero che ha ripreso il fatto, della vicenda di Raphael Rossi, il giovane ex vicepresidente dell’Amiat che, grazie alle proprie competenze tecniche, ed avvalendosi del suo ruolo direttivo nella società, ha bloccato l’acquisto di un macchinario inutile del costo di 4 milioni di euro e che ha respinto un reiterato tentativo di corruzione collaborando con la magistratura per smascherare ogni manovra. Dopo il suo esposto in Procura e dopo una lunga indagine, sono stati arrestati i protagonisti della vicenda ed il prossimo 13 dicembre si celebrerà l’udienza preliminare del processo.

Abbiamo appreso dei diversi segnali che Raphael Rossi ha ricevuto dalle istituzioni torinesi, ciascuno dei quali discutibile ma che tutti insieme appaiono come un tentativo di isolamento:
1. E’ stato l’unico membro del passato cda a non essere confermato nella carica.
2. Nel comunicato stampa con cui, dopo la trasmissione di Report, il Comune ha annunciato che Amiat si sarebbe costituita parte civile contro l’ex presidente Giordano, erano curiosamente minimizzati i reati, dimenticando la corruzione e citando solo la turbativa d’asta. Fra i rinviati a giudizio (sette in totale) c’è l’attuale direttore agli acquisti di Amiat, e proprio Amiat dovrebbe costituirsi parte civile contro tutti coloro i quali saranno riconosciuti colpevoli.
3. E’ grave il fatto che il comune di Torino non intenda costituirsi direttamente parte civile al processo, e non è sufficiente la tardiva e parziale dichiarazione dell’Amiat a marcare la distanza tra il comune di Torino e la pratica della corruzione.
4. Il fatto più grave infine è che Raphael Rossi, per denunciare le persone potenti che hanno provato a corromperlo abbia dovuto avvalersi di un legale che ora lo assisterà nel processo in cui egli è parte lesa. Tocca a Rossi anticipare le spese di tale supporto legale.

I firmatari della presente sono preoccupati della recrudescenza della corruzione che vede l’Italia regredire al 67° posto nelle statistiche, collocata peggio del Ruanda, e più che mai preoccupati di quanto afferma il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Beppe Pisanu “… (ho riscontrato) … una certa disinvoltura nella formazione delle liste. Gremite di persone che non sono certo degne di rappresentare nessuno”.

I sottoscritti cittadini preoccupati vogliono manifestare la propria vicinanza a Raphael Rossi chiedendo al Comune di Torino:

– di costituirsi parte civile al processo,
– di sostenere le spese legali che Rossi deve anticipare,
– di ringraziarlo pubblicamente per il suo operato.

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