Ucraina, la diretta – Zelensky all’Onu: “Togliere il potere di veto a Mosca”. Lavrov: “L’Occidente aumenta il rischio di conflitto globale”

Il presidente ucraino parla alla riunione del Consiglio di sicurezza e lascia prima dell'intervento del ministro degli Esteri Lavrov. Attacco di Kiev in Crimea: sospeso il traffico sul ponte. La Polonia annuncia che non darà più armi a Zelensky: "Dobbiamo armarci noi"

Aggiornato: 09:20

  • In Evidenza
    20:09

    Kiev spinge sul piano di pace, vertice a ottobre

    L’Ucraina, sfruttando come ariete il presidente Volodymyr Zelensky, ha messo al centro della partecipazione all’Assemblea Generale dell’Onu la sua formula di pace in dieci punti, cercando di convincere in particolare il cosiddetto Sud Globale. I fari erano puntati, com’è normale che sia, sulla presenza nella stessa stanza di Zelensky e Serghei Lavrov al Consiglio di Sicurezza ma il vero (intenso) lavoro diplomatico si porta avanti dietro le quinte. E sfocerà nel prossimo incontro di alto livello tra i consiglieri per la sicurezza nazionale previsto in ottobre. Il luogo resta top secret perché ormai la forma è sostanza – dopo Copenaghen e Gedda la geografia della diplomazia potrebbe riservare altre sorprese. La Cina, all’ultimo round, era presente. Però, stando a diverse fonti, Pechino diserta gli incontri (3 o 4 alla settimana) dei gruppi di lavoro dedicati a ciascuno dei dieci punti indicati nella formula. Ma è qui che si sta creando il consenso necessario. L’India, il Brasile e il Sudafrica, ad esempio, partecipano attivamente.
    Il processo di pace sarà uno dei temi discussi nel corso del prossimo Consiglio Affari Esteri dell’Ue, per l’occasione in trasferta a Kiev. La presidenza ucraina ha l’ambizioso progetto di portare il tutto al prossimo livello – quello dei leader – entro la fine dell’anno. Che però è dietro l’angolo. Un’ipotesi al momento in discussione è quella di tentare prima un passaggio intermedio, coi ministri degli Esteri. Anche perché prima o poi la Russia andrebbe coinvolta – al momento non partecipa a nessuna riunione – ed è più probabile ipotizzare la presenza di Lavrov che quella di Vladimir Putin. Ma la situazione, assicurano diverse fonti, resta “fluida”. Il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, si è rivolto direttamente alla Cina all’Onu con un appello: “Uniamo le forze per convincere la Russia a porre fine a questa guerra criminale che sta danneggiando così tante persone”.
    Gli sforzi per arrivare a una soluzione diplomatica del conflitto sono dunque in corso. Il fatto che Zelensky, al punto nove, parli di “garanzie di sicurezza efficaci” a guerra ultimata nonché di una “rinnovata architettura di sicurezza postbellica nello spazio euro-atlantico che includa l’Ucraina” senza nominare espressamente la Nato viene visto come un passaggio importante per quella costruzione del consenso di cui sopra. Ma per ora si continua a combattere.  

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  • 22:42

    Polonia: “Non diamo più armi a Kiev”

    La Polonia smetterà di fornire aiuti militari all’Ucraina perchè dovrà armare il suo esercito. Lo ha affermato il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki in tv, come riportano i media ucraini. “L’Ucraina si sta difendendo da un brutale attacco da parte della Russia, e capisco questa situazione, ma, come ho detto, difenderemo il nostro Paese. Non trasferiamo più armi all’Ucraina, perché ora stiamo armando la Polonia”, ha detto il premier polacco.

  • 20:43

    Appello della Cina: “Sull’Ucraina non gettare benzina sul fuoco”

    La Cina ha svolto un ruolo costruttivo nella guerra in Ucraina “a modo suo”, e il prolungamento o l’espansione della crisi “non è nell’interesse di nessuno”. Lo ha detto il vice ministro degli esteri di Pechino, Ma Zhaoxu, al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Quindi ha sottolineato che la guerra non può essere vinta militarmente, ha chiesto colloqui di pace e ha esortato gli altri paesi a evitare di “versare benzina sul fuoco”.  

  • 20:12

    Lavrov: “Legittimo il diritto di veto russo all’Onu”

    “Il diritto di veto è uno “strumento legittimo” della Russia nel Consiglio di sicurezza dell’Onu“: lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov durante il suo intervento al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.  

  • 20:09

    Kiev spinge sul piano di pace, vertice a ottobre

    L’Ucraina, sfruttando come ariete il presidente Volodymyr Zelensky, ha messo al centro della partecipazione all’Assemblea Generale dell’Onu la sua formula di pace in dieci punti, cercando di convincere in particolare il cosiddetto Sud Globale. I fari erano puntati, com’è normale che sia, sulla presenza nella stessa stanza di Zelensky e Serghei Lavrov al Consiglio di Sicurezza ma il vero (intenso) lavoro diplomatico si porta avanti dietro le quinte. E sfocerà nel prossimo incontro di alto livello tra i consiglieri per la sicurezza nazionale previsto in ottobre. Il luogo resta top secret perché ormai la forma è sostanza – dopo Copenaghen e Gedda la geografia della diplomazia potrebbe riservare altre sorprese. La Cina, all’ultimo round, era presente. Però, stando a diverse fonti, Pechino diserta gli incontri (3 o 4 alla settimana) dei gruppi di lavoro dedicati a ciascuno dei dieci punti indicati nella formula. Ma è qui che si sta creando il consenso necessario. L’India, il Brasile e il Sudafrica, ad esempio, partecipano attivamente.
    Il processo di pace sarà uno dei temi discussi nel corso del prossimo Consiglio Affari Esteri dell’Ue, per l’occasione in trasferta a Kiev. La presidenza ucraina ha l’ambizioso progetto di portare il tutto al prossimo livello – quello dei leader – entro la fine dell’anno. Che però è dietro l’angolo. Un’ipotesi al momento in discussione è quella di tentare prima un passaggio intermedio, coi ministri degli Esteri. Anche perché prima o poi la Russia andrebbe coinvolta – al momento non partecipa a nessuna riunione – ed è più probabile ipotizzare la presenza di Lavrov che quella di Vladimir Putin. Ma la situazione, assicurano diverse fonti, resta “fluida”. Il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, si è rivolto direttamente alla Cina all’Onu con un appello: “Uniamo le forze per convincere la Russia a porre fine a questa guerra criminale che sta danneggiando così tante persone”.
    Gli sforzi per arrivare a una soluzione diplomatica del conflitto sono dunque in corso. Il fatto che Zelensky, al punto nove, parli di “garanzie di sicurezza efficaci” a guerra ultimata nonché di una “rinnovata architettura di sicurezza postbellica nello spazio euro-atlantico che includa l’Ucraina” senza nominare espressamente la Nato viene visto come un passaggio importante per quella costruzione del consenso di cui sopra. Ma per ora si continua a combattere.  

  • 19:34

    Mosca ha contestato che il primo intervento fosse quello di Zelensky

    Prima dell’inizio della riunione, la Russia ha rallentato l’inizio del summit sull’Ucraina all’Onu, contestando la decisione della presidenza albanese di turno del Consiglio di Sicurezza di far parlare per primo il presidente Zelensky e non i quindici membri come da protocollo. Cinque dei membri – Cina, Francia, Federazione Russa, Regno Unito e Stati Uniti – sono permanenti, mentre gli altri 10 vengono eletti dall’Assemblea con un mandato biennale. Al momento sono Albania, Brasile, Gabon, Ghana, Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Giappone, Malta, Mozambico, Svizzera. Il premier albanese Edie Rama ha replicato che secondo le procedure del Cds se la materia è appropriata, anche un paese non membro dell’organo Onu può parlare prima dei Quindici.

  • 19:25

    Blinken: “Dalla Russia crimini contro l’umanità”

    “La Russia commette crimini contro l’umanità” giornalmente in Ucraina. Lo ha detto il segretario di stato Usa Antony Blinken al Summit del Consiglio di Sicurezza Onu. Blinken ha fatto l’elenco delle norme violate dalla Russia in Ucraina, a partire dall’aver “stracciato la Carta Onu”. 

  • 19:21

    Lavrov: “L’Occidente aumenta il rischio di conflitto globale”

    Gli Usa e i suoi alleati hanno interferito nelle vicende ucraine sin dalla caduta dell’Urss per indurre politiche filo occidentali a Kiev: è l’accusa lanciata dal ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Lavrov ha detto che è colpa dell’Occidente l’aumentato rischio di conflitto globale. 

  • 19:21

    Zelensky lascia prima dell’intervento di Lavrov

    Volodymr Zelensky ha lasciato l’aula del consiglio di sicurezza dopo il suo intervento, prima dell’intervento del ministro russo Serghiei Lavrov ma anche prima di quello del segretario di stato Usa Antony Blinken. Solo l’ambasciatore ucraino all’Onu ha assistito all’intervento di Lavrov. Assente anche il ministro degli esteri Dmytro Kuleba.

  • 18:32

    Zelensky: “L’aggressione della Russia ha messo l’Onu in una situazione di stallo”

    L’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia “ha messo l’Onu in una situazione di stallo”. Lo ha detto Volodymyr Zelensky, intervenendo oggi di fronte al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, sottolineando come l’Onu abbia “riconosciuto la Russia come unico responsabile” nelle sue risoluzioni ma non ha potuto fare nulla per bloccare la guerra, perché la Russia ha il suo potere di veto all’interno del Consiglio. “Purtroppo questo seggio al Consiglio di Sicurezza, che la Russia occupa illegalmente” è usato “da bugiardi il cui lavoro è quello di coprire l’aggressione e il genocidio”, ha detto ancora il presidente ucraino dicendo che l’attuale sistema dell’Onu fa si che gli altri membri hanno meno potere di quelli che hanno il veto. “In questi giorni nell’Assemblea Generale abbiamo sentito troppo spesso la parola ineguaglianza – ha continuato – ed è precisamente questa ineguaglianza che rende l’Onu inefficace”.