Una scena già vista. La tempesta di sabbia del Sahara si era abbattuta in Italia sotto le vacanze pasquali. E ora è in arrivo un nuovo picco. Secondo le previsioni di Meteo Lazio, nella giornata di lunedì è prevista una precipitazione di sabbia che supererà i mille microgrammi per metro quadrato. “È una quantità di pulviscolo davvero elevata se non eccezionale”, ha detto al Messaggero Gabriele Serafini, fondatore di Meteo Lazio e componente di Ampro, l’associazione meteo professionisti. Ma, già da domenica, in tanti – motociclisti e automobilisti – si sono accorti di una patina di pulviscolo che si è depositata sui loro mezzi e che contraddistingue sempre più spesso i cambi di stagione, in particolare nel Centro Italia.

Anche Arpa Lazio ha rilevato il fenomeno e ha definito “pessima” la concentrazione di particolato Pm10 causato da polveri desertiche praticamente in tutta la Regione. Oggi, sulla Capitale, in buona parte della Provincia di Latina, dell’area Sud del litorale romano e nella zona tra Laurentino, Eur e Ostia, le condizioni saranno pessime. La presenza di Pm10 derivate dalla sabbia deserto, trascinata fin nel cuore dell’Europa dai venti che soffiano in direzione Nord, porterà a un’aria scadente nel territorio laziale. “È un fenomeno abbastanza ricorrente in primavera quando l’atmosfera a queste latitudini inizia a subire mutamenti a causa del passaggio di stagione – prosegue Serafini al quotidiano romano – ci sono ancora delle depressioni che riescono a spingersi fino alla penisola Iberica e al bacino Mediterraneo fino a raggiungere anche l’Italia”.

Le polveri del Sahara diminuiranno nelle prossime settimane. E questo dipende dai fattori metereologici che vanno a incidere sul viaggio delle particelle di sabbia dall’Africa lungo tutto il Mediterraneo per arrivare poi a depositarsi in Europa. “A mano a mano che ci avviciniamo alla stagione estiva gli anticicloni riescono a raggiungere anche l’Europa Centrale e ci proteggono da queste risalite massicce di sabbia che solitamente avvengono durante i periodi di transizione come la primavera”, aggiunge Serafini. Ma non c’è da preoccuparsi, con il caldo estivo “è un po’ più difficile che tutto questo avvenga. Quando l’anticiclone si estende dalle regioni subtropicali c’è un quantitativo inferiore di pulviscolo sahariano che entra nei bassi strati dell’atmosfera e non determina questi depositi così massicci al suolo”, conclude. “Le polveri irritano le più alte vie respiratori“, dice al Messaggero Alessandro Miani, presidente di Sima, la Società italiana di medicina ambientale. E poi conclude: “Possono trasportare altre sostanze che si trovano in aria, sostanze di origine chimico-fisiche, tossico-nocive e anche virus”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

“Una legge nazionale per mettere al bando i Pfas”: le mamme si appellano ai Comuni di Veneto, Lombardia e Piemonte

next