I nomi hanno ancora un peso specifico importante nel mondo dell’automotive: la “prova provata” di questo assunto la fornisce la nuova Renault Espace, ammiraglia ritrovata della Losanga. Nel passaggio generazionale del suo sport utility di medie dimensioni, la casa francese aveva dato un colpo di spugna alla denominazione Kadjar, sostituendola con Austral, quasi a sottolineare il cambio di passo del modello e delle sue ambizioni. Tuttavia, il nome “Espace” era troppo importante per Renault per essere mandato in pensione: eccolo risorgere di nuovo, allora, applicato a un suv di grandi dimensioni.

È vero, col concetto di Espace originale l’ultima nata della Renault non ha moltissimo in comune: le forme da classica monovolume delle cinque edizioni precedenti avvicendatesi a partire dal 1984, condite da guizzi stilistici dal discreto impatto scenico, hanno lasciato il posto a sembianze da Sport Utility tradizionale, assai più apprezzate dal mercato: basti pensare che nel 2015 le Suv valevano il 22% del segmento D, in cui afferisce la Espace, mentre oggi tale percentuale è salita al 53%. Tutto ciò significa che la nuova Espace finisce per sembrare un po’ una Austral sotto steroidi: del resto, la base tecnica e telaistica dei due veicoli è comune. Una parentela evidente anche osservando l’impostazione dell’abitacolo, che prevede due display, da 12,3″ e 12″, dedicati alla strumentazione tachimetrica e all’infotelematica, quest’ultima by Google. A richiesta l’head-up display a colori da 9,3″ e l’impianto audio Harman Kardon con 12 diffusori.

Effettivamente, però, la Espace vanta pure qualche cromosoma in comune con le sue progenitrici: quelli di spaziosità, generosa capacità di carico e luminosità dell’abitacolo (garantita dal tetto panoramico da 1,33 metri di lunghezza), tanto per citare i più importanti. Senza contare che i benefici della tecnica moderna hanno portato in dote un motore ibrido (ultra) efficiente nonché un corpo vettura più compatto – la lunghezza è diminuita di 14 cm rispetto alla precedente Espace – e un peso ridottosi di addirittura 215 kg: cifre che sulla carta garantiscono un comportamento dinamico più appagante e consumi di carburante assai più contenuti rispetto al passato. Lunga 4,72 metri (21 cm più della sorellina Austral), la vettura vanta un abitacolo a 7 posti: i sedili della terza fila possono ripiegarsi su se stessi, consentendo al bagagliaio di passare da una volumetria di 159 litri a una di 777. Mentre abbattendo gli schienali dei sedili della seconda fila si arriva a ben 1.818 litri.

Veniamo all’unico propulsore presente a listino: si tratta dell’E-Tech Full Hybrid 200 Auto, un powertrain ibrido dotato di cambio automatico: sfrutta un tre cilindri turbobenzina da 1.2 litri di cubatura e 130 Cv di potenza, abbinato a due motori elettrici, uno da 70 Cv e uno da 34 Cv (quest’ultimo con funzione di generatore e starter). La potenza totale di sistema è pari a 200 cavalli. Consumo? Il medio omologato è di 4,6 l/100 km. Mentre a garantire una certa agilità dinamica pensa l’asse posteriore sterzante – di serie sugli allestimenti Iconic ed Esprit Alpine – che migliora agilità o stabilità a seconda dei frangenti di marcia. Completa la dotazione di sicurezza, che prevede i principali sistemi elettronici di ausilio alla guida, come la frenata automatica di emergenza, cruise control adattivo e il sistema di mantenimento della corsia. Ordini aperti da aprile, consegne in autunno e prezzi ancora da definire.

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