Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha guidato Elon Musk, in visita oggi nel Paese, in un tour del kibbutz Kfar Aza, devastato durante l’assalto di Hamas del 7 ottobre. Musk ha ascoltato i racconti di un leader del consiglio locale e di un rappresentante dell’unità portavoce dell’esercito israeliano sui massacri nel kibbutz. Ha visto la casa del capo della sicurezza della comunità, Ofir Libstein, ucciso in uno scontro a fuoco con i miliziani palestinesi e ha ascoltato la storia della bambina israeliano-americana Abigail Idan, 4 anni, che è stata presa ostaggio e rilasciata ieri. Musk renderà disponibile il suo network di comunicazione mobile Starlink nella Striscia di Gaza solo con il permesso delle autorità israeliane. L’offerta di Musk, avanzata a ottobre, non era piaciuta ad Israele, che aveva annunciato che avrebbe impedito con ogni mezzo la ripresa delle comunicazioni attraverso il sistema satellitare Starlink, sostenendo che Hamas l’avrebbe usato per propositi terroristici. Ora, durante la visita del miliardario, che nelle scorse settimane ha dovuto fronteggiare accuse di antisemitismo per aver approvato un post antisemita, è stato annunciato l’accordo che permetterà ad Israele di controllare l’utilizzo di Starlink nella Striscia di Gaza.

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