Capitoli

  1. Stadio Roma, il “sistema Parnasi”: soldi e favori leciti e illeciti a tutti i partiti. Che sarebbero rimasti ignoti senza l’indagine
  2. Luca Parnasi, arrestato: il grande elemosiniere
  3. Luca Lanzalone, domiciliari: consulenze per 100mila euro
  4. Adriano Palozzi, domiciliari: 25mila euro
  5. Michele Civita (Pd), domiciliari: lavoro per il figlio
  6. Giovanni Malagò, indagato: lavoro per il genero
  7. Paolo Ferrara, indagato: il progetto per Ostia
  8. Daniele Piva, indagato: 16mila euro
  9. Mauro Vaglio, indagato: 15mila euro
  10. Luciano Ciocchetti, indagato: 10mila euro
  11. Davide Bordoni, indagato: somma imprecisata
  12. I finanziamenti leciti: soldi a tre del Pd, due di Fi, uno di Leu (non indagati)
  13. All'associazione della Lega 250mila euro
  14. Alla fondazione del Pd 150mila euro
  15. Giuseppe Sala, 50mila euro "veicolati dal Pd"
  16. Il tentato sostegno (senza seguito) a Lombardi
Giustizia & Impunità

Alla fondazione del Pd 150mila euro - 14/16

La normativa sulla privacy contenuta dalla legge sul finanziamento alla politica, sommata alla possibilità data a fondazioni e onlus di non rendere noti i propri finanziatori, consente infatti di omettere i nomi dei sostenitori che non hanno rilasciato il consenso alla pubblicazione dei dati personali. Un vulnus pericoloso, che viene implicitamente sottolineato dall'indagine del procuratore aggiunto Paolo Ielo. Ecco tutte le elargizioni dell'imprenditore capitolino legittime e meno

Nell’informativa dei carabinieri c’è anche un finanziamento da 150mila euro all Fondazione Eyu, presieduta da Francesco Bonifazi. “Infatti – scrivono gli investigatori– nella giornata del 21 febbraio 2018, precedente a tale conversazione, Talone (commercialista di Parnasi ndr) ha svariati contatti con Domenico Petrolo del Dipartimento di Cultura del Partito democratico nonché responsabile relazioni esterne e fund-raising della Fondazione Eyu”. Petrolo chiede a Talone se ha visto i contratti. Questa è la sintesi della telefonata fatta dai Carabinieri: “Talone gli dice che nella pianificazione di tutte le società, l’Iva non l’aveva considerata per cui deve calcolare altri 50 mila euro, per cui gli importi che lui gli ha menzionati erano già comprensivi di Iva, Domenico gli dice di farne uno di 150 più Iva e l’altro di 50 più Iva, Gianluca gli dice che va bene”. In serata Talone dice che “domani mattina gli mandano i contratti firmati e seguita chiedendogli se doveva fare 150 e 100 più Iva. Domenico Petrolo risponde di sì”. A questo punto Petrolo fa un discorso strano “dicendogli di non preoccuparsi perché essendo cambiato lo schema da donazione dove l’Iva non c’è a … ovviamente cambia tutto”.