Capitoli

  1. Stadio Roma, il “sistema Parnasi”: soldi e favori leciti e illeciti a tutti i partiti. Che sarebbero rimasti ignoti senza l’indagine
  2. Luca Parnasi, arrestato: il grande elemosiniere
  3. Luca Lanzalone, domiciliari: consulenze per 100mila euro
  4. Adriano Palozzi, domiciliari: 25mila euro
  5. Michele Civita (Pd), domiciliari: lavoro per il figlio
  6. Giovanni Malagò, indagato: lavoro per il genero
  7. Paolo Ferrara, indagato: il progetto per Ostia
  8. Daniele Piva, indagato: 16mila euro
  9. Mauro Vaglio, indagato: 15mila euro
  10. Luciano Ciocchetti, indagato: 10mila euro
  11. Davide Bordoni, indagato: somma imprecisata
  12. I finanziamenti leciti: soldi a tre del Pd, due di Fi, uno di Leu (non indagati)
  13. All'associazione della Lega 250mila euro
  14. Alla fondazione del Pd 150mila euro
  15. Giuseppe Sala, 50mila euro "veicolati dal Pd"
  16. Il tentato sostegno (senza seguito) a Lombardi
Giustizia & Impunità

Michele Civita (Pd), domiciliari: lavoro per il figlio - 5/16

La normativa sulla privacy contenuta dalla legge sul finanziamento alla politica, sommata alla possibilità data a fondazioni e onlus di non rendere noti i propri finanziatori, consente infatti di omettere i nomi dei sostenitori che non hanno rilasciato il consenso alla pubblicazione dei dati personali. Un vulnus pericoloso, che viene implicitamente sottolineato dall'indagine del procuratore aggiunto Paolo Ielo. Ecco tutte le elargizioni dell'imprenditore capitolino legittime e meno

Tra i politici finiti agli arresti domiciliari, anche Michele Civita assessore di Nicola Zingaretti nella scorsa legislatura, deteneva tutte le deleghe più pesanti: Trasporti, Urbanistica e per un po’ anche Rifiuti. È accusato di avere chiesto a Parnasi un posto di lavoro per il figlio. “Per lo svolgimento della sua funzione – recita l’ordinanza di custodia cautelare – e per il compimento di singoli atti e comportamenti riconducibili al suo ufficio (tra gli altri informazioni sull’andamento del procedimento per l’approvazione del progetto immobiliare denominato “Nuovo Stadio della Roma” , interventi volti a sollecitare la rapida chiusura in tàvore della citata società della conferenza di servizi per l’approvazione del medesimo progetto) ed in genere per l’asservimento della funzione agli interessi del Parnasi e del gruppo imprenditoriale a lui riconducibile in violazione dei doveri istituzionali di imparzialità e correttezza, l’assunzione del figlio presso la società denominata Be Consulting”. “Aver chiesto aiuto per mio figlio è stata una leggerezza compiuta in buona fede. Ho chiesto se era possibile intervenire per mio figlio tre mesi dopo che era concluso l’iter della conferenza dei servizi. Non ho mai violato la legge, le decisioni della conferenza di servizio erano pubbliche”, ha detto l’esponente del Pd davanti al gip durante l’interrogatorio di garanzia.