La normativa sulla privacy contenuta dalla legge sul finanziamento alla politica, sommata alla possibilità data a fondazioni e onlus di non rendere noti i propri finanziatori, consente infatti di omettere i nomi dei sostenitori che non hanno rilasciato il consenso alla pubblicazione dei dati personali. Un vulnus pericoloso, che viene implicitamente sottolineato dall'indagine del procuratore aggiunto Paolo Ielo. Ecco tutte le elargizioni dell'imprenditore capitolino legittime e meno
Fra le persone attenzionate dagli inquirenti risulta esserci anche l’ex vicepresidente della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti, candidato senza successo in Parlamento nel 2018 nelle liste di Noi con L’Italia. Importante referente di Raffaele Fitto a Roma e nel Lazio, Ciocchetti è accusato di corruzione. Il suo nome compare in due occasioni: nella lista dei politici che hanno ricevuto finanziamenti per la campagna elettorale (9.000 euro) e in una conversazione con un’esponente del Pd, Patrizia Prestipino, in cui rivela di aver avuto un ufficio politico in uno degli immobili di Parsitalia. “Il finanziamento è stato totalmente regolare – spiega Ciocchetti a ilfattoquotidiano.it – ed è stato depositato in Corte d’Appello a fine maggio, prima che scadessero i termini per l’operazione. Per quanto riguarda l’immobile, nessun regalo: pagavo 1.800 euro al mese e, sinceramente, erano anche troppi”.