Wimbledon 2016, il pagellone – Altro che rinnovamento: nel torneo della tradizione vince la restaurazione dei soliti noti - 6/12
A Londra non c'è nouvelle vague che tenga: i giovani talenti non sfondano, l'Italia è inesistente, Federer non regala il miracolo. Fuori Djokovic, vince il favorito Murray. E il tabellone femminile è sempre terreno di Serenona Williams
DOMINIC THIEM: è il talento più fulgido della nuova generazione che promette di sostituirsi a quella precedente. Ci si chiedeva come avrebbe reagito all’impatto col suo primo Wimbledon da testa di serie: la vittoria sull’erba di Stoccarda e la semifinale a Halle aveva creato grandi aspettative, invece a Londra è andato fuori già al secondo turno. A sua parziale scusante, solo l’essere incappato nella giornata di grazia del ceco Vesely, e di non aver troppo da rimproverarsi per aver perso tre tie-break. Comunque una delusione. VOTO: 5