Wimbledon 2016, il pagellone – Altro che rinnovamento: nel torneo della tradizione vince la restaurazione dei soliti noti - 2/12
A Londra non c'è nouvelle vague che tenga: i giovani talenti non sfondano, l'Italia è inesistente, Federer non regala il miracolo. Fuori Djokovic, vince il favorito Murray. E il tabellone femminile è sempre terreno di Serenona Williams
ANDY MURRAY:non è mai stato un granché da vedere. In compenso diventa sempre più antipatico anno dopo anno. Ormai esulta con i suoi isterici C’monad ogni doppio fallo o errore dell’avversario. Ma gli va dato atto, nel 2016, di aver raggiunto il punto più alto della sua carriera. E non a caso è tornato a vincere uno Slam a tre anni di distanza dall’ultima volta. Il suo Wimbledon è stato pressoché perfetto: ha ceduto solo due set nei quarti a Tsonga, e neppure in quell’occasione ha rischiato qualcosa. Ha vinto il più bravo. VOTO: 8.5