Il rifugio di Osama bin Laden ad Abbottabad in Pakistan

Il raid che ha portato all’uccisione di Osama bin Laden è stata, per il presidente degli Stati Uniti, “una delle decisioni più difficili” da comandante in capo ma, dopo la sua morte, gli Usa vogliono infliggere il “colpo di grazia” ad al-Qaida. Barack Obama, in un’intervista a ’60 minutes’ della Cbs ripercorre la settimana che ha preceduto l’attacco al compound di quello che era considerato il terrorista più ricercato della terra, e promette di proseguire su questa strada.

Una decisione difficile, quella di uccidere Osama bin Laden, che ha rappresentato, però, anche “uno dei momenti di maggiore soddisfazione della mia presidenza”, con la cattura di un uomo che “ha eluso la giustizia per anni”. Obama ha visto le foto di Osama bin Laden. “Non c’era dubbio che fosse lui. Non c’è dubbio che bin Laden sia stato ucciso. Ci siamo presi maggiore cura noi del suo corpo di quanto non abbia fatto lui” uccidendo oltre 3.000 persone.

La decisione di sferrare l’attacco finale era sconosciuta alla maggior parte degli consiglieri della Casa Bianca e anche alla “mia famiglia”: “pochi ne erano a conoscenza. La maggioranza della Casa Bianca non lo sapeva”. La decisione, che ha “portato ai 40 minuti più lunghi della mia vita, eccetto quando Sasha è stata male e aspettavo che i medici mi dicessero che era tutto a posto”, è stata presa da Obama “giovedì e comunicata il venerdì”, dopo aver valutato che le possibilità di prendere bin Laden erano superiori ai rischi. La domenica mattina dell’azione Obama ha giocato a golf, in attesa che facesse notte in Pakistan. “C’era tensione nella Situation Room, si parlava ma si ascoltava anche molto. Non sapevamo cosa accadesse nel compound’’ ha osservato Obama, il quale, nell’apprendere la notizia che “Geronimo” (il nome usato per indicare bin Laden) era stato ucciso, si è sentito “sollevato; volevo solo – ha detto – che i nostri ragazzi rientrassero e atterrassero sani e salvi”.

“La morte di bin Laden – ha aggiunto Obama – non mi ha tolto il sonno: ha ucciso sul suolo americano e ha meritato quello che ha avuto”.

Intanto il primo ministro del Pakistan Yousuf Raza Gilani terrà un discorso alla nazione sull’operazione condotta dagli Stati Uniti contro Osama bin Laden. Gilani risponderà a chi ha manifestato obiezioni sulla posizione del governo di Islamabad e ha chiesto ai leader attuali di dimettersi. I cittadini pakistani hanno anche espresso la loro contrarietà circa il fatto che il raid americano su suolo pakistano resti “impunito”, denunciando l’incompetenza dell’esercito pakistano che non sapeva che Bin Laden avesse vissuto per cinque anni ad Abbottabad, 60 chilometri a Islamabad o che, peggio, lo proteggessero. I politici dell’opposizione hanno chiesto ufficialmente le dimissioni di Gilani e del presidente Asif Ali Zardari in merito al raid Usa contro il leader di al-Qaeda.

Intanto il ministro dell’Interno, Rehman Malik, ha detto oggi in una intervista ad al-Arabiya di essere stato informato del raid ad Abbottabad contro Osama bin Laden “15 minuti prima dell’inizio dell’operazione”.

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