La “modalità ordinaria” di lavoro nelle Pubbliche amministrazioni dal 15 ottobre torna ad essere quella in presenza. Ai dipendenti pubblici viene assicurato che il ritorno negli uffici avvenga in condizioni di sicurezza, nel rispetto delle misure anti-Covid. È quanto prevede il Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi quando mancano 21 giorni al “D-day” degli uffici statali dopo mesi di restrizioni e lavoro da remoto.

A chiedere una forte riduzione dello smartworking era stato il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, annunciando che avrebbe interessato al massimo il 15 per cento dei dipendenti statali in seguito all’approvazione dell’ultimo decreto sul Green pass, quello che ne estende l’obbligo per tutti i lavoratori. In seguito all’approvazione del decreto, infatti, esiste la prospettiva di una riorganizzazione degli uffici.

I prossimi step riguardano quindi da un lato la riapertura degli sportelli – finora accessibili solo in parte e prevalentemente su prenotazione – e dall’altro, come annunciato dallo stesso Brunetta, anche un’organizzazione del lavoro agile messa nero su bianco. Stando a quanto illustrato dal ministro, lo smartworking riguarderà esclusivamente “processi e attività di lavoro previamente individuati dalle amministrazioni, per i quali sussistano i necessari requisiti organizzativi e tecnologici per operare con tale modalità”.

“Si apre l’era di una nuova normalità e si completa il quadro avviato con l’estensione dell’obbligo di green pass a tutto il mondo del lavoro”, ha detto Brunetta dopo la firma del Dpcm da parte del presidente del Consiglio. “Con successivo decreto ministeriale – aggiunge – fornirò apposite indicazioni operative affinché il rientro negli uffici sia rispettoso delle misure di contrasto al Covid-19 e coerente con la sostenibilità del sistema dei trasporti”.

Nel frattempo, dice ancora Brunetta, “sono in corso le trattative per i rinnovi dei contratti pubblici, che garantiranno, una volta concluse, una regolazione puntuale dello smart working” ed entro il 31 gennaio 2022 “ogni amministrazione dovrà presentare il Piano integrato di attività e organizzazione, all’interno del quale confluirà il Pola per il lavoro agile”. Con le regole e con l’organizzazione, conclude, “potrà finalmente decollare uno smartworking vero, strutturato, ancorato a obiettivi e monitoraggio dei risultati, che faccia tesoro degli aspetti migliori dell’esperienza emergenziale e che assicuri l’efficienza dei servizi”.

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