Era scomparsa nel nulla lunedì 5 dicembre, dopo essere stata all’Ufficio Immigrazione. Lì Zhang Yao Natain, 20 anni, era andata per ritirare il permesso di studio, visto che frequentava un corso all’Accademia di Belle Arti di via di Ripetta. L’ultima telefonata alla coinquilina che ha dato l’allarme: “Aiuto, mi stanno aggredendo“. Poi era caduta la linea e da allora più nulla. Ma nella notte la polizia ha trovato il suo cadavere in via Guglielmo Sansoni, in zona Tor Sapienza, a poche centinaia di metri dalla sede dell’ufficio Immigrazione di via Patini e vicino al campo nomadi di via Salviati. Era in un cespuglio e, secondo le prime ricostruzioni, è stata investita da un treno mentre rincorreva qualcuno, probabilmente i ladri che le avevano rubato la borsa. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato Prenestino e la Squadra Mobile. Il corpo, che è stato portato all’Istituto di medicina legale, non è in buone condizioni, e servirà l’autopsia per stabilire con precisione le cause del decesso. I genitori della giovane hanno già provveduto al riconoscimento della salma.

“Nella serata di ieri – spiega la Questura in una nota che ricostruisce la dinamica del decesso – il personale di una ditta con sede nei pressi della stazione ferroviaria Tor Sapienza, dopo aver visto un servizio televisivo sulla scomparsa della ragazza cinese, si è ricordato di aver sentito, nel giorno in questione, delle voci provenire dai binari, come di persone che si stessero rincorrendo”.
“A seguito di ciò – prosegue – hanno visionato le immagini delle telecamere dell’azienda, che hanno confermato la presenza di una ragazza deceduta vicino ai binari, in una zona difficilmente accessibile”. A quel punto sono stati avvisati i carabinieri. “Sul posto – conclude il comunicato – è stato rinvenuto il corpo, tra i rovi, in un luogo difficilmente raggiungibile e visibile dall’esterno”.

La registrazione delle telecamere – A riprendere gli ultimi momenti di vita di Zhang Yao Natain è stata una telecamera collocata su un capannone che si trova nella zona di via Salviati. Secondo quanto si è appreso nelle immagini registrate compaiono oltre alla giovane tre ombre in movimento che potrebbero essere quelle dei tre uomini di cui ha parlato la ragazza quando per telefono ha detto alla sua amica di essere stata borseggiata e di inseguire tre persone che l’avevano derubata. Durante questo inseguimento la giovane sarebbe salita sulla massicciata della ferrovia, rimanendo poi travolta da un treno. Secondo quanto emerso fino adesso da un esame del corpo risultano esserci ferite compatibili con un impatto violento. Per il momento l’accusa ipotizzata dal pm Pierfilippo Laviani, è quella di rapina. Gli ulteriori accertamenti consentiranno quindi di fare un quadro più preciso di quanto accaduto.

L’ultima chiamata alla coinquilina – Le indagini della Procura avviate nei giorni scorsi seguivano la pista del rapimento. Al vaglio le immagini delle telecamere di zona, analisi delle celle telefoniche telefoniche agganciate dalla 20enne con il cellulare e soprattutto il racconto della coinquilina che l’ha sentita per l’ultima volta. Gli investigatori l’hanno ascoltata. E’ stata lei lunedì a dare l’allarme dopo aver ricevuto una telefonata dell’amica. “Aiuto, mi stanno aggredendo” avrebbe detto la studentessa cinese prima che cadesse la linea. Sentiti anche altri amici della ragazza per ricostruire le ultime ore prima della scomparsa.

La ragazza è originaria della Mongolia e a Roma viveva in una casa nel quartiere don Bosco con altre due ragazze cinesi. Intorno alle 12 di lunedì l’ultima telefonata, fatta alla coinquilina. Diceva che le era stata rubata la borsa in via Patini, chiedeva aiuto. Poi la comunicazione si interrompe bruscamente e nulla più. Gli amici della comunità cinese a Roma sono mobilitati, anche su Facebook: sarebbero addirittura pronti a pagare chi fosse in grado di dare informazioni sulla ragazza. Le ricerche proseguono per ora senza esito.

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