Lo sparo è partito da un’auto che lo ha affiancato appena è uscito da casa. Un solo colpo di fucile calibro 12 alla schiena, prima di accelerare e svanire nel nulla. Sembra un’esecuzione in piena regola quella andata in scena tra le strade di Torino intorno alle 7 e 30 di giovedì mattina, in via Valdieri, nel quartiere semicentrale Cenisia.

La vittima è Vito Amoruso, rappresentante di 47 anni, incensurato che lavora nel settore alimentare, è stato subito trasportato all’ospedale Cto, dove è morto poche ore dopo. Il colpo gli ha sfiorato il cuore e più volte è andato in arresto cardiaco. I medici hanno tentato di salvarlo con un delicato intervento, ma le sue condizioni erano apparse subito disperate. L’indagine è affidata ai carabinieri della compagnia Mirafiori e del nucleo investigativo del comando provinciale. Alcuni testimoni hanno raccontato di avere notato una Fiat 500 di colore scuro che i militari stanno cercando. Gli investigatori stanno ascoltando amici e parenti e scandagliando la vita dell’uomo di Amoruso.

“Mio fratello era una persona perfetta, chi lo ha ammazzato deve pagare” sono queste le parole di Mariangela Amoruso, sorella della vittima. “Non aveva relazioni con donne, il lavoro andava bene – aggiunge di fronte all’ospedale Cto – Non aveva mai detto di essere preoccupato. Siamo sorpresi e distrutti”.

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