Un uomo di 49 anni in coma, colpito alla testa calci e sprangate in un raid che, secondo alcuni testimoni, sarebbe riconducibile a “militanti di Casapound di Cremona, Parma e Brescia”. Non è uno scontro tra tifosi ma un agguato neofascista quello avvenuto domenica sera a Cremona, verso le 18,30, al termine della partita Cremonese-Mantova, in via Mantova al centro sociale Dordoni. “Una cinquantina di persone – ha riferito a ilfattoquotidiano.it un testimone, Michele Arena, del centro sociale Dordoni – si sono staccate dal gruppo di tifosi e hanno assaltato il centro sociale. Venivano da fuori, dalle città vicine. Quelli che abbiamo riconosciuto venivano da Parma e da Brescia ed erano di Casapound. Con loro c’era il coordinatore provinciale di Casapound Cremona, Gianluca Galli”.

Una versione confermata dalla Questura di Cremona, secondo cui la partita di calcio nulla ha a che fare con l’aggressione, che sarebbe riconducibile all’estrema destra: “Non è una violenza legata a questioni calcistiche ma a una contrapposizione politica tra centri sociali e gruppi di estrema destra – ha spiegato un funzionario a ilfattoquotidiano.it – Non sappiamo ancora perché è successo, sappiamo solo che una formazione si è spostata dalla zona dello stadio per dirigersi verso il centro sociale dove è avvenuto lo scontro”. Secondo la ricostruzione dei testimoni, le persone che erano dentro al centro sociale Dordoni in quel momento (circa otto) “hanno tentato e sono riusciti a respingere l’attacco, solo che nell’agguato un compagno è finito in coma ed ora è in pericolo di vita. Aveva la testa completamente aperta”.

Le informazioni ufficiali sullo stato di salute del ferito, fornite dal 118, riferiscono di una persona colpita “ripetutamente con spranghe e calci, prevalentemente al volto e al capo. All’arrivo dell’automedica il paziente era incosciente e il medico ha proceduto all’intubazione”. L’ospedale Maggiore di Cremona non ha confermato né smentito. Secondo quanto hanno riferito compagni e amici del ferito, nella notte non è stato possibile operarlo e i medici avrebbero preferito aspettare la mattina di lunedì. L’uomo avrebbe una emorragia cerebrale molto estesa e sarebbe in pericolo di vita.

Dopo gli scontri, la polizia è intervenuta in assetto antisommossa e avrebbe caricato esponenti del centro sociale Dordoni che avevano “fermato” alcuni militanti neofascisti “per permetterne il riconoscimento”. Al centro sociale di Cremona sono arrivati militanti dalle città vicine per portare la loro solidarietà, decidendo di indire una manifestazione nazionale antifascista per il 24 gennaio, proprio nella città lombarda.

Casapound in serata aveva diramato un comunicato, ripreso dall’Ansa, in cui parlava di un loro militante “ferito grave” negli scontri, ribaltando la ricostruzione confermata dalla Questura. Dopo una nuova verifica con la Questura di Cremona, “l’unico ferito grave – ha confermato un funzionario di polizia – è quello del centro sociale Dordoni. C’è un ferito anche tra i militanti di Casapound ma si tratta di un ferito lieve“.

aggiornato alle 08.59 del 19 gennaio

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