Il Nobel per la Chimica è stato assegnato al tedesco  Stefan W. Hell e agli statunitensi Eric Betzig e William E. Moerner per aver perfezionato la microscopia ottica, rendendola così potente da osservare il mondo infinitamente piccolo delle molecole, cruciale per lo sviluppo delle nanotecnologie

Il premio è stato assegnato ai tre per “lo sviluppo della miscoscopia a fluorescenza in super risoluzione”. L’Accademia reale svedese delle Scienze ha motivato la scelta affermando che il lavoro degli scienziati “ha condotto la microscopia ottica nella nanodimensione”.  

Betzig, 54 anni, si è laureato nel 1988 nella Cornell University di Ithaca ed è professo allo Howard Hughes Medical Institute. Hell, 52 anni, di origini romene, si è laureato nel 1990 in Germania, nell’università di Heidelberg e attualmente dirige l’Istituto Max Planck di Chimica e lavora nel Centro per la ricerca sul cancro di Heidelberg. Moerner, 61 anni, si è laureato nella Cornell University di Ithaca e insegna Fisica applicata nell’università di Stanford. 

Come già accaduto per la Fisica i favoriti per il premio erano altri. Per il diodo organico a emissione di luce (una tecnologia utilizzata per la creazione di display digitali), i candidati erano Ching W. Tang e Steven Van Slyke; per i materiali mesoporosi (materiali con pori dell’ordine di pochi nanometri, utilizzabili come bio-sensori, nell’imaging o come sistemi di separazioni di misture complesse), erano in lizza Charles T. Kresge, Ryong Ryoo e Galen D. Stucky; per il processo di polimerizzazione (tecnicamente Reversible Addition-Fragmentation chain Transfer o Raft) alla base della sintesi di materiali come il polistirene e il poliacrilonitrile, infine, c’erano saranno Graeme Moad, Ezio Rizzardo e San H. Thang. 

(foto dal profilo Twitter #nobelprize2014)

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