Poliziotti infetti da tubercolosi durante le operazioni Mare Nostrum. E’ l’allarme lanciato da Consap, il sindacato autonomo di polizia che, insieme ad Assotutela, sta promuovendo una class action contro il ministero dell’Interno per omessi controlli sanitari. “Ci sono dei protocolli di sicurezza e delle direttive che non vengono rispettati, i nostri uomini sono mandati allo sbaraglio, le mascherine non sono sufficienti a proteggere il personale”, afferma il segretario Generale di Consap Giorgio Innocenzi. “A noi risultano circa quaranta poliziotti ammalati di Tbc a livello nazionale, uno qui alla questura di Roma, ma temiamo maggiori contagi”, aggiunge il rappresentante del sindacato. “Faccio parte di una task force dell’Uri, noi lavoriamo in tutta Italia e facendo il test di Mantoux sono risultato positivo alla Tbc“, racconta il poliziotto Alberto Mancini. “Noi lavoriamo in prima fila, in Questura arrivano tantissimi immigrati, per una sicurezza nostra e di tutti se ci sono dei protocolli dovrebbero essere rispettati” aggiunge. “Ci sono precise responsabilità dei vertici, chiediamo le dimissioni del Capo di polizia Alessandro Pansa e del dipartimento di Pubblica Sicurezza, Giovanni Pinto – dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato – Questi poliziotti si sono ammalati per colpa delle istituzioni che non rispettano i propri dettami”. Si punta il dito anche su Mare Nostrum. “Il nostro sistema sanitario e i mezzi di cui disponiamo non ci permettono di affrontare tali rischi, questa operazione va fermata”, dice secco Innocenzi. “Non è una speculazione politica, qui poniamo un problema, chi tutela queste persone che lavorano per la collettività?” dice il deputato leghista Emanuele Prataviera che sostiene la class action. “Chiedo più rispetto per il semplice poliziotto e che i protocolli non restino sulla carta” chiosa Mancini di Irene Buscemi
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