“Missione compiuta: abbiamo distrutto i tunnel costruiti da Hamas che portano da Gaza nel territorio israeliano. Ora Israele è più sicuro”, si legge in un tweet dell’Israel Defense Force. L’esercito israeliano ha annunciato il ritiro di tutte le sue forze di terra dalla Striscia con l’entrata in vigore della tregua, partita alle 7 ora italiana. A un mese dall’inizio del conflitto che ha causato più di 1.800 morti, quindi, tutte le truppe dell’Idf rientreranno martedì in territorio israeliano dopo avere completato la distruzione dei tunnel sotterranei utilizzati da Hamas. Un alto comandante afferma che un piccolo contingente rimarrà vicino al confine, nel caso Hamas rompesse il cessate il fuoco. Di fatto, come già nei giorni passati, immediatamente dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco, in più località sono suonate le sirene d’allarme: ad Ashkelon e in altre città vicine al confine con Gaza. Così come sirene hanno risuonato in Cisgiordania, mentre altri razzi sono stati sparati verso il sud di Israele e le città di confine. 

Netanyahu: “Distrutto tutti i tunnel? Fatto il massimo”
Anche se non c’è la garanzia che tutti i tunnel siano stati distrutti, “abbiamo fatto tutto il possibile per ottenere il massimo” dall’operazione militare a Gaza. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu. “La capacità sviluppata da Hamas scavando questi tunnel gli avrebbe consentito di rapire e uccidere molti cittadini e soldati israeliani, attaccando simultaneamente da molti tunnel che si infiltravano nel nostro territorio”, ha detto Netanyahu. Il premier si è poi congratulato con l’esercito e lo Shin Bet per avere portato a termine la distruzione di 32 gallerie sotterranee che dalla Striscia di Gaza raggiungevano il territorio israeliano. 

I negoziati del Cairo: per la tv libanese Israele accetta tre punti su sette
Il governo israeliano avrebbe respinto tre dei sette punti contenuti in un documento unitario delle fazioni palestinesi proposto tramite l’Egitto per arrivare, durante le 72 ore della tregua, ad un accordo di cessate il fuoco duraturo. Lo riferisce l’emittente libanese al Mayadeen citando fonti diplomatiche al Cairo, secondo le quali i punti non accettati dagli israeliani prevedono la costruzione del porto e l’aeroporto a Gaza e un collegamento tra la Striscia e Cisgiordania. Secondo la tv, il governo dello Stato ebraico avrebbe invece accettato le richieste palestinesi che riguardano la fine delle operazioni militari e la revoca dell’assedio a Gaza, il rilascio dei detenuti e l’estensione della attività di pesca nella Striscia entro 12 miglia nelle acque territoriali.

Londra, si dimette il viceministro degli Esteri
Sayeeda Warsi, sottosegretario del governo di David Cameron ha annunciato le sue dimissioni per protesta nei confronti dell’atteggiamento dell’esecutivo in occasione del conflitto a Gaza. Baronessa, membro della Camera dei Lord dal 2007, ex presidente del Partito conservatore, Sayeeda Warsi è stata la prima donna di religione musulmana membro di governo in Gran Bretagna. “Con grande rammarico questa mattina ho scritto al primo ministro e presentato le mie dimissioni. Non posso più sopportare la politica del governo su Gaza”, ha annunciato su Twitter. La Warsi nel governo Cameron ricopriva le cariche di sottosegretario agli Esteri e di ministro per la Fede e le Comunità al Dipartimento delle Comunità e dei governi locali.

Spagna sospende la vendita di armi a Israele
Il governo spagnolo ha bloccato per il mese di agosto le autorizzazioni per la vendita di armi a Israele. L’esecutivo di Mariano Rajoy riesaminerà a settembre l’eventualità di rimuovere o prolungare il provvedimento. Il blocco delle esportazioni non influirà sulle compravendite già definite. Lo scorso anno la Spagna ha venduto a Israele materiale bellico (missili, granate, razzi, bombe, mitra, pistole ecc) per un valore di 4,1 milioni di euro, con un incremento dell’87% rispetto alle forniture dell’anno precedente, stabilendo anche la maggiore esportazione degli ultimi 5 anni.

Emergency: “Anche l’Italia fermi la fornitura di armi”
“L’Italia è il principale fornitore europeo di sistemi militari a Israele. Chiediamo di non essere complici di questa delirante spirale di violenza”. È l’appello lanciato da Emergency che chiede che il governo italiano sospenda immediatamente l’accordo di cooperazione militare con Israele, le prossime esercitazioni dei caccia israeliani nei cieli di Sardegna e la fornitura di sistemi militari, nel rispetto della legge italiana e dell’articolo 11 della nostra Costituzione che ripudia la guerra”. 

“Uccisi 900 operativi di Hamas”
Per Israele è tempo di bilanci. Sono stati circa 900 gli ”operativi” di Hamas, Jihad islamica e altre fazioni ”terroristiche” uccisi dall’esercito israeliano nei 29 giorni di operazioni nella Striscia di Gaza. Il dato è stato riferito a Times of Israel da una fonte militare secondo cui in totale sono stati 4.800 gli obiettivi colpiti nell’enclave palestinese. Secondo fonti sanitarie della Striscia, i morti causati dall’esercito sono stati più di 1.800, tra cui civili e molti bambini.

Raddoppio fondi Iron Dome, Obama firma
Intanto, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha firmato il disegno di legge che garantisce l’aumento di 225 milioni di dollari di fondi per finanziare Iron Dome, il sistema difensivo anti-missilistico di Israele. Dal 2011 a oggi gli Stati Uniti hanno finanziato Iron Dome con 700 milioni di dollari. “Gli Usa – si legge in una nota della Casa Bianca – sono orgogliosi che l’Iron Dome, sviluppato in coordinamento con Israele e con fondi americani, abbia salvato innumerevoli vite umane. Gli Stati Uniti sostengono il diritto di Israele di difendersi contro tali attacchi”. 

Lieberman: “Possibile coinvolgere l’Onu per il mantenimento del cessate il fuoco”
Al centro dell’incontro che si è tenuto a Gerusalemme tra il ministro degli Esteri di Israele Avigdor Lieberman e una delegazione della Commissione Esteri della Camera dei deputati italiana, la novità di un possibile coinvolgimento delle Nazioni Unite per il mantenimento del cessate il fuoco, appena iniziato, proposto dallo stesso Lieberman. “Israele ha l’occasione di riavviare seriamente il processo di pace – ha dichiarato il presidente della Commissione Fabrizio Cicchitto – favorendo la formazione di un fronte dei paesi arabi moderati, il recupero dell’autonomia dell’Autorità palestinese, una maggiore assunzione di responsabilità della Comunità internazionale ed in particolare di Europa ed Usa”.

Ministro palestinese a Corte Aja: “Condannate Israele”
Il ministro degli esteri palestinese Riad al Malki è volato a L’Aja per chiedere alla Corte penale internazionale (Cpi) di aprire un’indagine contro Israele perché, sostiene, ci sono “prove chiare” che i crimini commessi in questo mese di guerra nella Striscia sono atti contro l’umanità.

Onu: “Oltre 400 bambini uccisi nella Striscia”
Sono 408 i bambini uccisi nella Striscia di Gaza dal lancio dell’offensiva israeliana 28 giorni fa. Lo denuncia l’Unicef precisando che almeno il 70 per cento delle vittime aveva meno di 12 anni. In totale, ha riferito l’agenzia delle Nazioni Unite, i bambini rappresentano il 30 per cento delle vittime civili. Ai minori uccisi, l’Unicef aggiunge che 2.744 bambini sono rimasti feriti mentre 373mila necessitano di assistenza psicologica specializzata.

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