Molte belle idee vengono di sera, fra amici, intorno a un tavolo. Raminga è nata così, fra alcuni giovani milanesi, tutti con lavori diversi e tutti con un progetto in comune: creare uno spazio in cui condividere arte, musica, cultura, a Milano. Anzi, sui Navigli. L’idea di Raminga, in realtà, germoglia anni fa, dal progetto di aprire un ostello galleggiante a bordo di un vecchio barcone, di quelli che un tempo trasportavano la ghiaia in città, da ormeggiare alla Darsena e che potesse diventare un luogo di aggregazione per i giovani che vivevano o passavano da Milano.

Complici lunghe burocrazie, il progetto dell’ostello non vede la luce ma, come spesso accade, questo “no” porta a qualcos’altro: la zattera Raminga. E allora il più è fatto: Raminga prende già forma attraverso le parole entusiaste dei suoi ideatori. La costruzione viene fatta in un intenso fine settimana passato nel retrobottega della storica ferramenta milanese Viganò e Raminga viene varata il 1 giugno 2013, con molta gioia e un po’ di stupore. Quelle assi di legno e quei bidoni di ferro recuperati ormai sono una zattera, che galleggia placida sotto gli occhi un po’ attoniti e stupiti dei passanti. Dopo una navigazione di 60 chilometri, il 1 giugno 2013 Raminga posa i suoi ormeggi sul Naviglio Grande, diventando un’oasi per molta gente, un luogo per riscoprire un pezzo di città poco vissuto.

“Milano è stata costruita grazie al materiale che è stato trasportato via acqua: un tempo questo elemento faceva parte del tessuto vivo della città, poi è stato tutto cementificato e l’acqua dimenticata”, raccontano i fondatori del progetto. “Raminga è un modo divertente per far riscoprire ai milanesi che i Navigli sono un luogo a portata di mano, da sfruttare e valorizzare”, la descrivono i suoi creatori, “è un gesto di romanticismo urbano, spontaneo, dal basso”. Così ormeggiata, Raminga diventa un palcoscenico galleggiante, un catalizzatore e diffusore di arte, musica, cultura, uno spazio per creare un nuovo concetto dei “nuovi e non-impossibili rapporti uomo-città”. Da quando è approdata a Milano, Raminga non ha mai smesso con la programmazione di spettacoli, concerti, laboratori, dj set, creandosi pian piano uno spazio attorno a sé di aficionados o semplici curiosi. Nelle ultime due settimane, il viavai a bordo non si è mai fermato, fra gli eventi organizzati in occasione del Salone del Mobile e il festival FAN, che hanno portato su Raminga teatranti, ballerini, suonatori tzigani e dj. La voce si sta spargendo e Raminga è sempre più richiesta da artisti e creativi come spazio per esibirsi, sfruttando questo palcoscenico a cielo aperto.

@FraPradelli

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