“Non capisco perché si debbano apportare sconti sul reato di falsa dichiarazione dei redditi per favorire il rientro dei capitali detenuti all’estero”. Il procuratore generale della Corte d’Appello di Roma, Luigi Ciampoli, nel corso di un convegno nella Capitale organizzato da Banca Generali su questo tema, esprime dubbi sulla sanatoria varata lo scorso 24 gennaio dal Consiglio dei ministri. “Per favorire il rientro di queste somme di denaro – continua Ciampoli – bisognerebbe mettere chi detiene questi capitali nella condizione di investire in Italia e quindi di ricavare utili”. Per il procuratore, quindi, più che con una riduzione di pene e sanzioni, lo Stato dovrebbe stimolare il rimpatrio di capitali offrendo investimenti che rilancino l’economia. “In questo modo si eliminerebbe il pericolo che questi soldi – continua -, una volta rientrati in Italia, possano ancora una volta volare all’estero”. “E’ una misura che applica sconti non sulle imposte dovute ma solo sulle sanzioni”. E’ l’opinione opposta di Stefano Grassi, direttore finanziario di Banca Generali, che giudica la sanatoria “molto più equa” rispetto alle altre iniziative precedenti  di Annalisa Ausilio

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