Mercedes Bresso, ex-governatrice del Piemonte, e Michele Giovine, consigliere regionale sospeso dopo la condanna in Cassazione, hanno assistito oggi all’ultima udienza del Tar per il ricorso sulla validità delle Elezioni regionali 2010. La lista Pensionati per Cota, capeggiata da Giovine, aveva portato alla coalizione i voti necessari per battere la zarina del Pd. Dopo 4 anni di processi e carte bollate la Corte ha condannato Giovine per l’autentica delle firme. Il Tar deciderà se la sentenza penale ha valore a livello amministrativo, annullando le elezioni del 2010. “Andremo a votare –dice la Bresso – con un election day a maggio. I piemontesi non vogliono più il governo Cota”. Mentre dal canto suo il pregiudicato Giovine, che per la legge Severino dovrebbe decadere dal consiglio regionale, spiega: “In realtà la Bresso ci sta raccontando una favola che non esiste. Il governo regionale è legittimo”. Domani il Tar metterà un punto a questa querelle, ma anche nel caso venissero annullate le elezioni, facendo di fatto decadere l’attuale giunta, Cota potrebbe richiedere una sospensione e fare ricorso al Consiglio di Stato. Intanto la Corte dei Conti ha chiesto a 55, su 60, consiglieri regionali di risarcire decine di migliaia di euro di spese illegittime  di Cosimo Caridi

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