”La ripresa? Le previsioni dicono che ci sarà un segno positivo nel quarto trimestre”. Parola (e ottimismo) del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, che a margine del G20 a Mosca ha auspicato che l’economia sfrutti la “folata che ci aspettiamo nel prossimo semestre”, ricordando però che rimane uno sfondo di “grande incertezza”. La ‘via maestra’, a sentire Visco, è quella di “far ripartire l’economia” ma “ci vorrà un sacco di tempo” prima che l’Italia ritrovi “una crescita solida”, perché “l’economia italiana è da sei anni che non riesce a mettersi in carreggiata” e “sono trent’anni che non ci aggiustiamo con il resto del mondo”. Nonostante la difficoltà, le condizioni per ripartire ci sono, come ha sottolineato il governatore nella conferenza stampa congiunta con il ministro delle Finanze Fabrizio Saccomanni al termine del G20.

Il sistema bancario, ha assicurato Visco, “non presenta segni di preoccupazione eccessivi”, la finanza pubblica è sotto controllo, anche se l’Italia meriterebbe uno spread migliore, soprattutto se confrontato con altri Paesi dell’Eurozona, come ha sottolineato Saccomanni. Alcune misure a livello nazionale ed europeo vanno nella direzione giusta, ha riconosciuto il governatore di Bankitalia, citando l’accelerazione del governo italiano sui pagamenti dei debiti della P.A. Ma pesano ancora due nodi. “C’é un problema di stabilità istituzionale e politica che incide sulla capacità di cogliere le opportunità della ripresa”, dice Visco, escludendo comunque che al G20 sia tornata o si sia discussa la percezione del ‘rischio Italia’, nonostante le recenti fibrillazioni politiche legate al caso Ablyazov e alla fissazione dell’udienza in Cassazione per Berlusconi nel processo Mediaset.

Quanto al possibile piano di privatizzazioni annunciato da Saccomanni, ieri sera c’è stata solo una coda scherzosa delle polemiche. “Abbiamo venduto tutto, non c’è più altro da vendere”, ha ironizzato Visco quando ha visto Saccomanni nella hall dell’hotel Ritz, tornando da una cena tra i governatori del G20 alla quale era presente anche il governatore della Bce Mario Draghi. Bis poco dopo, quando Visco, rivedendo Saccomanni davanti all’ascensore, gli ha detto sorridendo: “Allora abbiamo venduto”. “Non c’é più niente. Buonanotte”, gli ha risposto scherzosamente il titolare di Viale XX settembre.

Meno ironico, invece, il comunicato finale del G20, secondo cui “l’economia mondiale resta troppo debole e la ripresa fragile e ineguale”. E’ quanto scrivono i ministri delle Finanze e banchieri centrali al termine del vertice di Mosca. Secondo il G20, i rischi per la ripresa rimangono “elevati”.  Le priorità per le economie sono la crescita e la creazione di posti di lavoro. E i grandi s’impegnano a un’azione decisiva per stimolare la crescita.

Sulla stessa linea d’onda Christine Lagarde, per cui “nonostante i segni di rafforzamento dell’attività negli Usa e in Giappone, la recessione nell’Eurozona continua, e molti mercati emergenti stanno crescendo ad un ritmo più lento”. A sentire la direttrice del Fondo monetario internazionale, inoltre, “c’è stato anche un incremento nella volatilità dei mercati finanziari e nelle restrizioni delle condizioni finanziarie”. Tra gli argomenti oggetto di discussioni costruttive, Lagarde ha citato “le ripercussioni delle politiche monetarie, le implicazioni della recente volatilità del mercato e la necessità di strategie fiscali bilanciate e credibili”. “Abbiamo anche concordato sulla necessità di riforme strutturali complete per aumentare la produttività, ridurre le rigidità e sostenere la crescita” ha osservato.

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