Un prelievo ‘anomalo‘ di 400mila sui conti del Pdl da parte di Maurizio Gasparri sarebbe finito nel mirino di Bankitalia. A riportarlo è il Corriere della Sera, secondo cui l’operazione – visto l’importo particolarmente elevato della cifra – è stata segnalata dagli uffici finanziari di Bankitalia alla Procura di Roma, che adesso verificherà se è tutto in regola o sono state commesse infrazioni.

In seguito alle vicende Lusi e Fiorito, i parametri sulla base dei quali vengono effettuate le segnalazioni sono molto più stringenti, e le denunce si sono moltiplicate. L’inchiesta, comunque, è ai primi passi: per il momento nel fascicolo c’è solo il report dei funzionari della sezione anti-riciclaggio non risultano indagati e non è prevista alcuna audizione per il senatore. Non prima, almeno, di aver chiarito la natura dei soldi prelevati. Come si legge sul Corriere, gli investigatori vogliono infatti ricostruire l’insieme delle operazioni effettuate da Gasparri a partire dal settembre del 2012, per verificare se la somma sia stata utilizzata per fini politici o personali. Ma, soprattutto, capire se i fondi prelevati da Gasparri fossero effettivamente denaro pubblico. E’ questo, infatti, lo spartiacque fondamentale anche ai fini dell’eventuale formulazione di un’ipotesi di reato.

Raggiunto dai cronisti del Corriere al telefono, Gasparri ha affermato di non sapere nulla dell’indagine: “Non sono stato chiamato dai magistrati, posso solo dire che, al momento, non mi vengono in mente operazioni di importo così elevato. Conosco molto bene il codice delle norme contro il riciclaggio e ho sempre operato nel pieno rispetto della legge“. 

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