Gli effetti ci saranno e sulle tasche delle famiglie peseranno complessivamente per oltre 200 euro. Se dovesse effettivamente scattare, come previsto, il prossimo primo luglio, l’aumento dell’Iva dal 21 al 22% deciso dal governo Monti per mettere in sicurezza i conti pubblici italiani comporterà, secondo la Federconsumatori, rincari generalizzati che non si limiteranno all’1% in più sulla maggior parte dei beni di largo consumo, ma si rifletteranno inevitabilmente anche sui costi di trasporto della merce e sui costi di produzione delle aziende, visto che anche per l’energia ad esempio bisognerà sborsare di più. Ricadendo quindi a cascata nuovamente su molti prodotti acquistati dalle famiglie che registreranno aumenti anche del 3-4%.

Considerando che l’Iva al 21% è oggi applicata sul 70% dei prodotti (ma non su molti generi alimentari che più pesano sulla spesa degli italiani), la Federconsumatori stima un rialzo del tasso di inflazione dello 0,65%, pari appunto a 207 euro l’anno per una famiglia di tre persone. Solo per la benzina, calcola invece la Cgia, quest’anno l’aggravio sarà di 6 euro, che saliranno a 9 nel 2014 quando l’aumento sarà spalmato su tutti i 12 mesi. Con il risultato che dal 2010, tra sette aumenti delle accise e due dell’Iva, a partire del prossimo mese una famiglia si vedrà costretta a spendere per i rifornimenti di carburante 223 euro in più per la verde e 388 per il gasolio.

Ci sono poi i prodotti d’abbigliamento. Per le scarpe la Federconsumatori prevede un rincaro di 25 euro (il costo di un paio di stivali da donna ad esempio passerà da 170 a 179 euro con un balzo del 5%, mentre per le sneakers da ginnastica l’aumento previsto è del 4%, da 69,90 a 72,50 euro). Per il vestiario l’incremento calcolato dai consumatori sarà di 81 euro per tutta la famiglia. A titolo esemplificativo, per un paio di pantaloni da donna si salirà da 69,95 a 71,90 euro (+3%), e per un pullover da 79,00 a 82,00 euro (+4%). Anche per i jeans il prezzo salirebbe da 122 a 126 euro, con un rincaro del 3%. Anche il costo di una tuta da bambino aumenterà del 3% (da 49,95 a 51,50 euro), mentre per una polo si passerà da 25 a 26,50 euro (+6%). Per l’acquisto di vini e liquori invece l’associazione stima 12 euro in più.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Brasile e Turchia: economia e rivolta popolare

next
Articolo Successivo

Crisi, “Peggiore del ’92 e potrebbe costringere l’Italia a richiesta salvataggio”

next