Prima ancora della competizione elettorale, il Movimento 5 stelle cerca di vincere un’altra sfida. Quella della consegna al ministero dell’Interno del simbolo che dovrà comparire sulla scheda il 24 e il 25 febbraio. Da due giorni infatti decine di attivisti sono accampati, 24 ore su 24, davanti al Viminale, per riuscire a depositare il contrassegno prima di tutti gli altri, evitando così eventuali “plagi”. Un sit-in che dovrebbe concludersi l’11 gennaio intorno alle 9, con l’apertura dei cancelli del ministero e l’arrivo di Beppe Grillo. Sarà lui, infatti, a presentare il logo della lista a 5 stelle.

In queste ore di vigilia, il Movimento 5 stelle del Lazio sta diffondendo su Twitter e i social network l’invito a presentarsi domani alle 6 del mattino davanti al Viminale, per poi accompagnare Grillo nella consegna. Insieme al simbolo, come previsto dalla legge, dovrà essere indicato anche il nome e cognome del “capo della forza politica”, che nel caso del Movimento potrebbe essere con molta probabilità quello del comico genovese. “Centinaia di cittadini del Movimento 5 stelle  – scrive in una nota il candidato alla presidenza del Lazio, Davide Barillari – si stanno alternando in fila giorno e notte davanti alla sede del ministero dell’Interno a Roma, dove si trova l’ufficio elettorale centrale, per evitare che ci impediscano di usare il nostro simbolo alle prossime consultazioni”. Il timore è che altre liste possano “scippare” il logo, per sfruttarne la popolarità. “Se qualcuno dovesse arrivare a depositarne uno simile a quello del Movimento prima di noi, rischieremmo di non poter mettere sulla scheda elettorale il simbolo che tutti conoscono. I grandi partiti non corrono questo pericolo perché la legge li tutela”. Per non correre il rischio, dal pomeriggio dell’8 gennaio i militanti si stanno dividendo i turni, armati di ombrelli, thermos, coperte e sacchi a pelo. E non sono i soli. “In piazza del Viminale  – racconta ancora Barillari – si assembrano da giorni insieme ai volontari del Movimenti e insieme ai rappresentanti dei nuovi partiti, persone pagate da qualcuno che non conoscono per depositare il simbolo di un partito che non conoscono e che in molti casi non parteciperà neppure alle elezioni”. 

Secondo la road map elettorale dettata dal ministero alcuni giorni fa, le liste possono depositare il simbolo dalle 8 di venerdì 11 gennaio, fino alle 16 di domenica 13 gennaio. Per questo nelle ultime ore le file si sono fatte sempre più lunghe. Dietro le transenne, in pole position nella corsa per il contrassegno, ci sono i rappresentanti del Partito pirata, che ha per simbolo un teschio con due lame incrociate e nei volantini utilizza il volto di Johnny Depp vestito da Jack Sparrow, il personaggio del film) con lo slogan ‘vota pirata’. Ma anche quelli di Italiani all’estero, di Forza nuova, di Alba dorata, dell’Msi e del movimento Sacro Romano Impero Cattolico

Intanto Grillo scalda muscoli e voce in vista del tour elettorale, lo “Tsunami tour“, che partirà il 14 gennaio e toccherà circa 100 piazze italiane, tra capoluoghi e piccole città. Prime tappe in Toscana, a Massa e in serata a Livorno. Mentre chiuderà la campagna la sera del 22 febbraio, con un comizio a Roma.  Un tour in vista delle urne annunciato con un nuovo post sul suo blog che, tra le tante affermazioni per dare la carica al Movimento, si concentra sulla classe politica attuale e sulla volontà di perdurare la sua permanenza in Parlamento: “Un mondo è finito, il loro obiettivo è guadagnare tempo. Rimandare il commiato. Forse ci riusciranno ancora nelle prossime elezioni, ma non in quelle successive che saranno, quasi certamente, elezioni anticipate”.

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