Irriverente, sagace, ironica, ma ancor più: autoironica. L’autoironia sì. Punto di forza comunicativo che Francesca Bonfanti sapeva utilizzare al meglio nei suoi programmi radiofonici. Questo per ricordare la popolare conduttrice dell’etere romano, Francesca, 41 anni, deceduta questa notte. Si è tolta la vita nel giorno del suo compleanno gettandosi dal ponte della ferrovia, al Mandrione in via Casilina vecchia, periferia est di Roma. Disperati quanto inutili i tentativi dei soccorsi. Pare che da qualche tempo soffrisse di crisi depressive. Uno dei punti di forza di Radio Centro Suono Sport, una delle tante radio locali che animano l’etere capitolino. Famosissime le sue trasmissioni di satira che blobbavano le radio romane, riportando le dichiarazioni dei personaggi che vivacizzavano le trasmissioni locali. In questi anni ha condotto la trasmissione “State bene così”. Diventata in breve tempo un cult per i radioascoltatori. Trasmissione temuta da speaker e giornalisti locali che venivano immortalati per le loro gaffe. Faceva spesso notare, in stile blob, strafalcioni e contraddizioni. Anche per questo aveva un pubblico affezionatissimo che da anni la seguiva, sintonizzandosi puntualmente sulle sue trasmissioni.

Anche l‘As Roma calcio ha voluto ricordare la conduttrice con un messaggio pubblicato su Twitter. Francesca era un personaggio conosciuto nell’ambiente sportivo: spesso intervistava popolari campioni sportivi e personaggi dello spettacolo. La sua voce era diventata una delle più popolari dei programmi radio capitolini, un’autentica compagna di vita di tanti romani.

Dopo la notizia della morte di Francesca, colleghi, amici e fedeli ascoltatori, hanno invaso Twitter con messaggi di cordoglio: “Francesca Bonfanti non c’è più… Il mal di vivere non guarda in faccia nessuno, anche le persone intelligenti e colte come te. Ciao Francesca”, ha scritto uno dei tanti utenti del social network. “Superato lo sgomento iniziale, mi sono sorpreso della mia non sorpresa – dichiara sconfortato Marcello Micci, conduttore radiofonico di successo di Radio Ies, amico e collega della Bonfanti – Ho cominciato a ripensare agli anni trascorsi con lei che mi hanno dato la possibilità di conoscerla. Ricordo con piacere una trasmissione a T9, una tv locale, nella quale io e Francesca portammo come ospite Massimo Marino, personaggio ingestibile delle tv locali, ma proprio per questo affascinante dal punto di vista comunicativo”. La voce di Micci si spezza, poi riprende: “Francesca era un continuo stimolo intellettuale per me, un faro culturale. Non ha fatto fuori se stessa, ha preso il suo disagio e l’ha buttato da un ponte. Un disagio – prosegue Micci – che portava con se da tempo, come se volesse punirsi per vivere un’esistenza nella quale era a disagio. Forse – conclude – una frase del cantautore Piero Ciampi può spiegare bene lo stato d’animo di Francesca ‘la morte mi fa ridere, la vita no’”.

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