Lotta all’evasione fiscale invoca Monti, ma stop al terrorismo sulla spending review dice Bonanni (Cisl). E dal presidente della Confcommercio Carlo Sangalli un allarme: l’aumento dell’Iva sarebbe una Caporetto.  ‘la giornata politica economica si infiamma. Mentre il presidente del Consiglio punta il dito contro gli evasori alla festa della Guardia di finanza all’Aquila dall’assemblea di Confcommercio arrivano le bordate di sindacati e del numero uno dei commercianti.

Monti e l’evasione. ‘La lotta all’evasione fiscale è una priorità assoluta per il nostro governo perché erode la legalità e mina il patto con i cittadini” dice il presidente del Consiglio all’Aquila alla festa di Guardia di finanza; il premier sa che “il mondo ci guarda e l’evasione non più tollerabile”. Ma non solo: “Evadere mina il patto tra lo Stato e i cittadini in un momento di crisi in cui l’Italia è sotto osservazione”. Del resto “dimensioni e la gravità” dell’evasione fiscale “costituiscono un vulnus gravissimo” per il paese prosegue Monti sottolineando che il sommerso si attesta tra il 16,3 e il 17,5% del Pil: “quasi un quinto della ricchezza del paese”.   Sconfiggere l’evasione anche perché “la legalità è la miglior polizza di assicurazione per il futuro degli italiani: saremo intransigenti con i più forti e comprensivi con i più deboli e avremo la capacità di saper distinguere i primi dai secondi”. L’evasione inoltre “induce un aumento della pressione tributaria e un aumento dell’iniquità sociale, sottraendo risorse per misure ridistributive”. Senza dimenticare che “l’evasione fiscale è sempre più connessa alla corruzione e alla criminalità organizzata“, fenomeno “non più tollerabile in un momento in cui il nostro paese è attentamente monitorato dagli osservatori internazionali”

Spending review e Iva. Intransigenza, rigore che per ora il governo riversa sui tagli della spesa, ma che sembrano troppo drastici ai tre sindacati uniti contro i tagli. “Stiamo chiedendo a Monti di convocare lui una riunione con i ministri competenti” sulla spending review fa sapere il segretario Raffaele Bonanni a margine della assemblea di Confcommercio: “Spero che non si continui a fare terrorismo”. Al premier arriverà una lettera unitaria firmata dai leader di Cgil e Uil. Bruciano i tagli al pubblico impiego che potrebbero arrivare con il decreto spending review. In questo modo, ha proseguito Bonanni, si inducono “le persone ad andare in pensione prima e a ritenersi comunque esposte”. Secondo il leader della Cisl, “stanno lavorando per distruggere la coesione sociale: bisogna stare molto attenti”.

Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti “sollecitano il governo ad assumere interventi sulla spending review che siano coerenti con quanto già concordato tra i sindacati, le rappresentanze delle autonomie locali e lo stesso governo. Gli impegni assunti con la recente intesa sul lavoro pubblico che ha aperto a nuove forme di coinvolgimento, restano ancora disattesi. Ma è da lì che bisogna partire: occorre un’incisiva riduzione di tutti gli sprechi, un’eliminazione della duplicazione delle funzioni e un drastico abbattimento delle consulenze e delle prebende a qualunque titolo erogate”. ”Il governo non procedaunilateralmente sulla spending review ma si confronti con urgenza con i sindacati” –  incalza la Camusso -. L’esperienza esodati dovrebbe suggerire al governo di non continuare a procedere unilateralmente, facendo guasti a cui poi dovrà porre riparo. A sostegno di questa richiesta, e a contrasto di provvedimenti sbagliati, i lavoratori pubblici preparano la mobilitazione. E Bonanni: “il governo sta dimostrando massima irresponsabilità”. Se la spending review invece che cominciare “dalla testa” continuerà a “incidere sulla parte più debole del Paese” sarà “ineluttabile uno scontro sociale” dice Angeletti.

VIDEO – PASSERA: ‘TUTTO PER EVITARE RIALZO IVA’

Un avvertimento arriva anche dai commercianti: l’aumento dell’Iva insieme al“carico da 90” di accise e fiscalità energetica, sarebbero “la Caporetto di famiglie e imprese” riflette il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. Tra il 2011 e il 2014, gli aumenti Iva “rischiano di tradursi in minori consumi reali per circa 38 miliardi” dice all’assemblea annuale. “Un punto è assolutamente certo dati i margini di manovra disponibili, vi sono le condizioni per realizzare economie di spesa, che consentano di bloccare, per l’ultimo trimestre di quest’anno, l’aumento programmato delle aliquote Iva”. Serve, con urgenza, una vera e propria “chirurgia ricostruttiva della spesa pubblica. Chirurgia capace di incidere in profondità e con precisione: recidendo inefficienze, improduttività e sprechi” sottolinea Sangalli che osserva come “alleggerire l’imposizione significa anche procedere con determinazione sul terreno della spending review”. A partire, prosegue Sangalli, “dalla tassa immorale ed occulta della corruzione, che, sono stime della Corte dei Conti, brucia, nel nostro Paese, risorse nell’ordine dei 60 miliardi di euro l’anno. Chirurgia ricostruttiva, capace di far fruttare buona spesa pubblica per investimenti e per servizi di qualità”. A Sangalli risponde il ministro dello Sviluppo Corrado Passera: “Faremo di tutto per evitare l’aumento dell’Iva e la spending review è fatta proprio per questo. 

E sulla spending review parla anche il ministro della Salute Renato Balduzzi che non vuole sentire la parola tagli: “Tagli è una parola grossa. L’invito che dobbiamo fare a tutti e a noi stessi è quello di riorganizzare e riqualificare il servizio cercando di contenere i costi che possono essere contenuti, soprattutto stando dentro una capacità di spesa che sia basata su esigenze di economicitàed efficienza”. Un concetto su cui il ministro ha insistito anche di fronte ad una domanda sulla riduzione e il taglio agli e degli ospedali territoriali contenuto nel Piano socio-sanitario approvato dalla Regione Veneto. “I tagli li fa il chirurgo – ha replicato secco Balduzzi -. Nelle operazioni di organizzazione della sanità pubblica invece si tratta di ristrutturazioni e riqualificazioni. Non c’è da tagliare niente, perchè se un ospedale non ha una dimensione e delle caratteristiche per cui può produrre salute – ha sottolineato il ministro – non è che si taglia ma si riorganizza il sistema della rete: lo si riconvertirà, quell’ospedale farà qualche altra cosa, per esempio non sarà più per malati acuti ma avrà altre funzioni” Insomma, ha detto il ministro rivolto ai giornalisti, “provate a non usare più la parola tagli”.

 

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