«La Lega tiene duro e a qualcuno dà fastidio». Questo il commento a caldo di Riad Ghelfi, segretario provinciale della Lega Nord di Modena, nel commentare l’atto vandalico che ha coinvolto ieri notte la sede provinciale del partito in Viale Caduti in Guerra.

Una grande pietra, infatti, (rinvenuta sul posto e sequestrata dalla polizia scientifica per gli esami del caso) è stata scaraventata contro la vetrata della sede di partito, provocando danni alla struttura. Immediatamente i leghisti giunti sul posto hanno allertato la Digos, intenta in queste ore nell’individuare gli autori del gesto, che Ghelfi non esita ad etichettare come atto intimidatorio di matrice politica.

Sarà che il dente ormai è avvelenato, ma le parole di Ghelfi non lasciano spazio all’interpretazione. Non è la prima volta, infatti, che la sede verde della Lega subisce atti di questa natura, anche se non così ingenti e violenti come quest’ultimo. Il precedente solo pochi mesi fa, ad aprile, sempre con la stessa modalità.

«Oggi pomeriggio – spiega Ghelfi – arrivati in sede ci siamo accorti di questo danno alla vetrina, con un grosso sasso hanno creato una spaccatura di tre metri per quattro. Non è la prima volta che accade, la volta scorsa è stato nel periodo in cui ricorreva il 25 aprile. Cercano di intimidirci perché lavoriamo sul territorio. Cercano di metterci paura perché la Lega Nord sta tenendo duro, in certi tessuti sociali questo dà fastidio».

Però individuare i responsabili o le cause risulta più ostico. «A Modena ci sono tante anime politiche – prosegue Ghelfi – c’è chi risponde alla nostra “offerta politica” in modo democratico, discutendo nei consigli comunali, chi invece si limita a questi atti vandalismi. Non siamo i primi, anche a Bologna durante la campagna elettorale per le amministrative la casa del candidato sindaco Manes Bernardini è stata presa di mira. Succede tutte le volte che la Lega guadagna visibilità. La gente ci combatte così, in modo antidemocratico. Ammettiamo di essere il partito delle “sparate”, ma lo facciamo solo per far capire ai cittadini che ci sono soluzioni alternative».

Non tutti gli avversari politici, tuttavia, hanno taciuto di fronte all’evento. «Un atto di intimidazione insano e violento da condannare senza riserve», ha detto il sindaco di Modena Giorgio Pighi, «Stiamo attraversando un momento delicato della vita politica nazionale, anche con forti tensioni legate alla manovra economica, ma il confronto politico deve sempre rimanere nei confini del rispetto e della legalità».

(f.b.)

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