“Sono contrario all’operazione che stava passando in Consiglio dei Ministri: eravamo io e Calderoli ed è arrivato un decreto che era un imbroglio e abbiamo deciso di non votarlo, abbiamo detto ‘non passa’”. Con queste parole Umberto Bossi ha messo la parola ‘fine’ sul decreto riguardante i rifiuti campani. Durante un comizio alla festa della Lega Nord di Magenta, il leader della Lega ha assicurato di non avere alcuna intenzione di permettere che la spazzatura campana possa essere conferita in altrte Regioni, tantomeno al Nord. Così, se la situazione della monnezza a Napoli è sempre bloccata, con cumuli e roghi ovunque nel capoluogo partenopeo, lo è altrettanto il fronte politico, con la Lega Nord che insiste nel suo “no” ad accogliere nelle regioni settentrionali i rifiuti napoletani. Intanto il sindaco Luigi De Magistris, che secondo Antonio Di Pietro “ha le mani legate”, denuncia: “Dietro i roghi c’è la regia della camorra”.

Le parole di Bossi non fanno che confermare gli umori della giornata. Dopo lo stop ieri del ministro Roberto Calderoli, oggi sono intervenuti direttamente i governatori del Nord. “I rifiuti di Napoli non li vogliamo, ma siamo disposti a offrire know-how e tecnici disposti a dare una mano per impostare una raccolta differenziata” ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia, ricordando che la sua Regione ha “al riguardo 10-11 anni di storia alle spalle e per questo siamo infatti riusciti ad eliminare le discariche”. “Così come abbiamo mandato i tecnici della sanità al servizio della sanità napoletana – ha concluso – siamo disposti ad inviare anche i nostri esperti ma non a portarci a casa i rifiuti”. E anche il suo collega del Piemonte, Roberto Cota, ha sottolineato che “mandare i rifiuti da un posto all’altro non è la soluzione, anzi deresponsabilizza”. “Infatti lo abbiamo visto in questi anni – ha spiegato Cota – più si deresponsabilizzano e più le amministrazioni locali non risolvono i problemi ed i cittadini pagano”. “Per la Lega collaborare è un optional” insorge l’Italia dei Valori, mentre i Verdi lanciano una campagna contro i leghisti: manderanno gli indirizzi di Bossi e dei deputati della Lega Nord a tutti i napoletani.

Drastico il segretario del Pd Pierluigi Bersani: “Il governo deve intervenire immediatamente sull’emergenza della Campania, chiamare in aiuto tutte le regioni del Paese e pretendere e garantire che si avvii in tempi certi un percorso di autosufficienza del ciclo dei rifiuti in Campania”. Bersani sottolinea che “é assolutamente intollerabile che venga rifiutata la solidarietà dalla stessa forza politica, la Lega, che la richiese e la ottenne a metà degli anni ’90 in giornate di emergenza che riguardarono Milano”.

Nell’occhio del ciclone il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che oggi ha parlato esplicitamente di una “regia” della camorra dietro ai roghi e ai blocchi stradali di questi giorni. “Qualunque cittadino sa che l’incendio di un cassonetto causa diossina – aggiunge De Magistris – perché i rifiuti incendiati diventano speciali e occorrono giorni per rimuoverli”. A parere del primo cittadino i roghi e i blocchi stradali sono aumentati in questi giorni “quando noi dal Comune abbiamo emanato quattro ordinanze, avviando una rivoluzione ambientale”. Per il leader del suo partito, Antonio Di Pietro, De Magistris “ha le mani legate se non c’é un provvedimento del Consiglio dei ministri e se non c’é un supporto da parte della provincia di Napoli e della Regione, così come di tutte le altre regioni italiane”. E proprio dal presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, arriva una mano tesa: “tutte le istituzioni debbono fare la loro parte – dice il governatore dell’Emilia Romagna – ma ci deve essere un piano con tempi certi e il governo ci deve mettere la faccia”.

Intanto, il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro è stato indagato nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli sui rischi per la salute pubblica determinati dalla mancata raccolta dei rifiuti. Nell’inchiesta del procuratore aggiunto Francesco Greco e del pm Francesco Curcio si contestano al presidente della giunta campana la mancata attivazione di discariche in altre province per fronteggiare l’emergenza. Al vaglio degli inquirenti, in particolare, i dati sul consumo di farmaci per allergie o eruzioni cutanee, un monitoraggio già sperimentato nell’inchiesta relativa alla precedente emergenza 2007-2008.

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