Secondo i dati del Viminale, da gennaio sono sbarcate sulle coste italiane 103.097 persone, in calo rispetto al 2016 soprattutto a causa del codice di condotta per le Ong emanato dal governo italiano e a causa degli accordi stretti tra il ministro degli Interni Marco Minniti e il governo libico di Fayez al-Sarraj che fermano le persone in Libia. Nigeria, Guinea e Bangladesh rimangono i Paesi da cui proviene la maggior parte dei profughi
Dopo 22 anni di dittatura, lo scorso anno il presidente Yahya Jammeh è stato costretto all’esilio. Il Gambia era stato dichiarato “Repubblica Islamica” e Amnesty International ha a lungo denunciato la soppressione di ogni libertà, soprattutto per mano dei Jungulers, un esercito di sicurezza privato. Da qualche mese le cose vanno meglio, ma il Gambia resta un Paese poverissimo – 173esimo su 188 nella graduatoria basata sull’Indice di sviluppo umano – con ancora molte difficoltà a lasciarsi alle spalle la dittatura. Secondo le Nazioni Unite, nella fascia d’età compresa tra i 20 e i 49 anni ben il 16% delle donne si è sposata prima dei 15 anni. Dal Gambia, dove vivono appena due milioni di persone, sono arrivate in Italia 5.594 persone negli ultimi nove mesi, il 5,4% degli sbarcati.