Secondo i dati del Viminale, da gennaio sono sbarcate sulle coste italiane 103.097 persone, in calo rispetto al 2016 soprattutto a causa del codice di condotta per le Ong emanato dal governo italiano e a causa degli accordi stretti tra il ministro degli Interni Marco Minniti e il governo libico di Fayez al-Sarraj che fermano le persone in Libia. Nigeria, Guinea e Bangladesh rimangono i Paesi da cui proviene la maggior parte dei profughi
La maggior parte delle 103.097 persone sbarcate in Italia nel 2017 viene dalla Nigeria. Sono 17.061, pari al 16,5% degli arrivi. Il Paese è in guerra da più di 7 anni, da quando Boko Haram, l’organizzazione terroristica affiliata all’Isis in guerra contro il governo, ha ottenuto il controllo su alcuni territori. Secondo l’Onu, il fertility rate (il numero di figli per ogni donna) è di 5,7, mentre l’aspettativa di vita alla nascita è di 52 anni per gli uomini e 52,6 per le donne. Secondo i dati della Word Bank, nel 2011 85,2 milioni di persone (circa il 53% della popolazione di allora) viveva con meno di 1 dollaro e 90 al giorno, la soglia della povertà assoluta. Il rapporto 2016/17 di Amnesty International riferisce che “le forze di sicurezza continuano a commettere gravi violazioni dei diritti umani, tra cui esecuzioni extragiudiziali e sparizioni forzate”.