Secondo i dati del Viminale, da gennaio sono sbarcate sulle coste italiane 103.097 persone, in calo rispetto al 2016 soprattutto a causa del codice di condotta per le Ong emanato dal governo italiano e a causa degli accordi stretti tra il ministro degli Interni Marco Minniti e il governo libico di Fayez al-Sarraj che fermano le persone in Libia. Nigeria, Guinea e Bangladesh rimangono i Paesi da cui proviene la maggior parte dei profughi
Il Senegal è uno snodo fondamentale per le partenze verso il deserto del Sahara, anticamera dei porti in Tunisia e in Libia. Da gennaio sono arrivate 5.610 persone, il 5,4% del totale, in fuga da un Paese in cui oltre 5 milioni di persone – il 37% della popolazione – vive sotto la soglia di povertà assoluta di 1 dollaro e 90 al giorno. Il rapporto 2016/17 di Amnesty International evidenzia come ci siano forti limitazioni alle libertà personali, comprese quelle sessuali, e ai diritti civili, come la facoltà di espressione e associazione. La giustizia, secondo Amnesty, è applicata in modo sommario e contribuisce a un grave sovraffollamento delle carceri. Il tasso di natalità è di circa 5 figli per ogni donna e fa sì che la popolazione, negli ultimi 15 anni, sia aumentata di circa il 50%.