Capitoli

  1. Migranti, alle origini dell’esodo nel Mediterraneo: chi sono e da cosa scappano le migliaia di richiedenti asilo
  2. Nigeria: il terrore cieco di Boko Haram nel Paese dei sei figli per donna -
  3. Guinea: i tristi primati della tortura e delle mutilazioni genitali -
  4. Bangladesh: spinti ad Ovest dalla povertà e (anche) da altri profughi -
  5. Costa d'Avorio: una lotta tra fazioni infinita e le cellule superstiti di Al Qaeda -
  6. Mali: l’intrigo internazionale nella terra dei bambini soldato - 
  7. Eritrea: isolamento internazionale, dittatura e schiavitù militare -
  8. Senegal: la giustizia sommaria alle porte del Sahara -
  9. Gambia: due milioni sotto lo scacco di una Repubblica islamica -
  10. Sudan: emergenza umanitaria tra guerra civile e secessione -
  11. Marocco: immigrazione di lunga data per raggiungere le famiglie - 
Mondo

Costa d'Avorio: una lotta tra fazioni infinita e le cellule superstiti di Al Qaeda - - 5/11

Secondo i dati del Viminale, da gennaio sono sbarcate sulle coste italiane 103.097 persone, in calo rispetto al 2016 soprattutto a causa del codice di condotta per le Ong emanato dal governo italiano e a causa degli accordi stretti tra il ministro degli Interni Marco Minniti e il governo libico di Fayez al-Sarraj che fermano le persone in Libia. Nigeria, Guinea e Bangladesh rimangono i Paesi da cui proviene la maggior parte dei profughi

Proprio quando la Costa d’Avorio sembrava uscita dall’incubo della guerra civile, iniziata nel 2002, le elezioni del 2010 hanno portato nuovamente il caos nel Paese. Il presidente Alassane Ouattara ha dovuto vedersela con le truppe legate al vecchio presidente, Laurent Gbagbo, poi arrestato e accusato di crimini contro l’umanità. Adesso il Paese, da cui nel 2017 sono arrivati in Italia 8.482 persone, pari all’8,2% del totale, fa i conti con i continui attacchi jihadisti di Aqim – una cellula di Al Qaeda – e con condizioni di estrema povertà per la popolazione. La Costa d’Avorio è al 171esimo posto sui 188 della graduatoria basata sull’Indice di Sviluppo Umano e ha un’aspettativa di vita di soli 53 anni. Il tasso di mortalità infantile è del 5,3%, tra i più alti del mondo.