Pd tra lealisti, scissionisti, lupi solitari, pontieri: mappa delle fazioni all’assemblea che può portare all’addio - 8/10
Dal rinnovato patto Renzi-Franceschini all'ampia squadra dei mediatori: dai Giovani Turchi di Orlando alla mini-corrente di Martina fino a Cuperlo e agli ex civatiani. Mentre l'accelerazione di Renzi ha unito improvvisamente gli "scissionisti", tra i quali però c'è solo una corrente rappresentata all'appuntamento di domenica, quella dei bersaniani. Rossi e Emiliano sono quasi "senza soldati". E infine - come sempre nel retropalco - D'Alema
Gli “scissionisti”/2 – Enrico Rossi Presidente della Regione Toscana dal 2010, nel 2013 ha sostenuto Gianni Cuperlo. Per anni ha assunto una posizione di “a-renziano”, nel senso di non renziano, evitando quindi polemiche continue (distinguendosi così dalla minoranza parlamentare del Pd). E’ stato il primo a candidarsi alla segreteria (parola chiave: “socialista”). Sogna un esito delle primarie come quello di Hamon nel partito socialista in Francia. Sostiene una “rifondazione” del partito.
Dopo essere rimasto a lungo voce isolata e distinta rispetto al resto della sinistra Pd, l’accelerazione delle ultime settimane ha portato all’unione dei tre candidati alternativi a Renzi: Speranza, Emiliano e Rossi.