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  1. Legge elettorale, dal Mattarellum alle cinquanta sfumature di Italicum: benvenuti al gran bazar per (non) trovare l’intesa
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Politica

Legge elettorale, dal Mattarellum alle cinquanta sfumature di Italicum: benvenuti al gran bazar per (non) trovare l’intesa - 2/11

I partiti ne parlano tutti i giorni. E basta: a oltre due mesi dal referendum e dai proclami di "tutti al voto", ogni forza politica presenta la propria proposta di riforma elettorale senza però cercare accordi. In commissione (che non esaminerà niente fino alle motivazioni della Consulta) ne sono depositate 16, ma altre saranno presentate e altre ancora sono annunciate. Eccole, una per una: il Mattarellum del Pd, il Legalicum del M5s, lo Speranzellum di Speranza e gli strani amori tra alfaniani e Giovani Turchi

Mattarellum
Il ritorno della legge del presidente è firmato da Roberto Giachetti (Pd). Il sistema lo conoscono tutti (un po’ di ottimismo non guasta): compone il Parlamento per tre quarti con un sistema maggioritario uninominale: sono sfide tra candidati in collegi piccoli, chi vince prende il seggio. Il restante 25 per cento delle Camere è distribuito in misura proporzionale, con una soglia di sbarramento al 4 per cento. Siccome la Lega non si fida, presenterà una proposta sua col Mattarellum a firma Christian Invernizzi (sarebbe la 17esima proposta depositata in commissione).

A favore (per ora): Pd, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Possibili alleati: i fittiani.

Ps. Poiché quello delle riforme elettorali è il campo in cui i partiti danno il meglio di sé in quanto a capriole, una proposta identica era stata depositata da Sel (Stefano Quaranta, Arturo Scotto, Nicola Fratoianni) ma nei prossimi giorni sarà sostituita da una legge di tipo proporzionale.