Capitoli

  1. Legge elettorale, dal Mattarellum alle cinquanta sfumature di Italicum: benvenuti al gran bazar per (non) trovare l’intesa
  2. Pagina 1
  3. Pagina 2
  4. Pagina 3
  5. Pagina 4
  6. Pagina 5
  7. Pagina 6
  8. Pagina 7
  9. Pagina 8
  10. Pagina 9
  11. Pagina 10
Politica

Legge elettorale, dal Mattarellum alle cinquanta sfumature di Italicum: benvenuti al gran bazar per (non) trovare l’intesa - 4/11

I partiti ne parlano tutti i giorni. E basta: a oltre due mesi dal referendum e dai proclami di "tutti al voto", ogni forza politica presenta la propria proposta di riforma elettorale senza però cercare accordi. In commissione (che non esaminerà niente fino alle motivazioni della Consulta) ne sono depositate 16, ma altre saranno presentate e altre ancora sono annunciate. Eccole, una per una: il Mattarellum del Pd, il Legalicum del M5s, lo Speranzellum di Speranza e gli strani amori tra alfaniani e Giovani Turchi

Speranzellum (o Mattarellum 2.0)
Sul rapporto tra minoranza Pd e Mattarellum a Giachetti prendono i 5 minuti almeno una volta all’anno. 2015: “Dice Bersani che il Mattarellum lo voterebbe subito, anche domani. Ecco, adesso io faccio fatica a non incazzarmi”. 2016: “Ho cercato lungamente le parole più adatte. E le uniche che mi sono venute è: Roberto Speranza hai la faccia come il culo”.

Per evitare di portare Giachetti definitivamente ai matti, Speranza ha allora proposto un altro sistema, una specie di Mattarellum 2.0. Si prevede l’elezione di 475 deputati in collegi uninominali a turno unico (più 12 eletti all’estero con sistema proporzionale). Gli altri 143 seggi vengono così assegnati: 90 seggi vengono assegnati come “premio di governabilità” alla prima lista o coalizione, con un limite totale massimo, però, di 350 deputati; 30 vanno alla seconda lista o coalizione; 23 seggi vengono divisi tra i partiti che superano il 2% e hanno meno di 20 eletti. Rispetto al vecchio Mattarellum sparisce, dunque, la quota proporzionale.

A favore (per ora): la sinistra Pd. Possibili alleati: boh.