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  1. Legge elettorale, dal Mattarellum alle cinquanta sfumature di Italicum: benvenuti al gran bazar per (non) trovare l’intesa
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Politica

Legge elettorale, dal Mattarellum alle cinquanta sfumature di Italicum: benvenuti al gran bazar per (non) trovare l’intesa - 3/11

I partiti ne parlano tutti i giorni. E basta: a oltre due mesi dal referendum e dai proclami di "tutti al voto", ogni forza politica presenta la propria proposta di riforma elettorale senza però cercare accordi. In commissione (che non esaminerà niente fino alle motivazioni della Consulta) ne sono depositate 16, ma altre saranno presentate e altre ancora sono annunciate. Eccole, una per una: il Mattarellum del Pd, il Legalicum del M5s, lo Speranzellum di Speranza e gli strani amori tra alfaniani e Giovani Turchi

Legalicum
Lo chiama così chi lo propone, cioè Danilo Toninelli (M5s): è la legge uscita dalla Corte Costituzionale – cioè l’Italicum senza ballottaggio ma con premio al 40% – che i Cinquestelle propongono di applicare anche al Senato con l’eliminazione dei capilista bloccati.

A favore (per ora): il M5s. Possibili alleati: Pd (che però vorrebbe il premio di maggioranza alla coalizione).

Ps. A nome Toninelli c’è un’altra proposta del M5s, la prima in ordine cronologico. Fino all’avvio della discussione sull’Italicum (buon’anima), infatti, i grillini non avevano occhi che per il loro Democratellum, cioè il sistema composto con una sessione di diversi voti sul blog, durata mesi. Per gli appassionati, il Democratellum è un sistema proporzionale, con collegi intermedi, soglie di sbarramento e preferenze, sia positive che negative. E’ simile – non uguale – al sistema spagnolo che però si basa sul metodo d’Hondt, ritenuto finora l’elisir eterno e invece origine dei mali della Spagna che è riuscita ad avere un governo solo dopo aver votato due volte in un anno.