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  1. Legge elettorale, dal Mattarellum alle cinquanta sfumature di Italicum: benvenuti al gran bazar per (non) trovare l’intesa
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Politica

Legge elettorale, dal Mattarellum alle cinquanta sfumature di Italicum: benvenuti al gran bazar per (non) trovare l’intesa - 10/11

I partiti ne parlano tutti i giorni. E basta: a oltre due mesi dal referendum e dai proclami di "tutti al voto", ogni forza politica presenta la propria proposta di riforma elettorale senza però cercare accordi. In commissione (che non esaminerà niente fino alle motivazioni della Consulta) ne sono depositate 16, ma altre saranno presentate e altre ancora sono annunciate. Eccole, una per una: il Mattarellum del Pd, il Legalicum del M5s, lo Speranzellum di Speranza e gli strani amori tra alfaniani e Giovani Turchi

Il Cervelloticum
L’ultimo testo depositato in commissione è quello di Lorenzo Dellai, eletto con Scelta Civica e poi – dopo varie peripezie – finito in un sottogruppo del Misto insieme a Tabacci. Questo sistema prevede praticamente tutto. E’ un proporzionale con preferenze. Ma ha un premio di maggioranza a chi supera il 40 per cento. Chi non supera il 40 per cento va al ballottaggio (piaceva proprio a tutti, ma è stato bocciato dalla Consulta) e nel caso si prendono la miseria di 321 seggi. Ma al secondo turno non ci si va così, a piacere: ci va solo chi supera il 30 per cento (anche in coalizione o in apparentamento). Se nessuno supera il 30 per cento, i seggi vengono ridistribuiti col proporzionale puro e si torna indietro nel tempo: la maggioranza si cerca in Parlamento.

A favore (per ora): chi l’ha capito