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  1. Referendum, tra sindaci highlander e il Senato gonfiabile: tutti i mostri prodotti da una riforma mal scritta
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Referendum Costituzionale

Referendum, tra sindaci highlander e il Senato gonfiabile: tutti i mostri prodotti da una riforma mal scritta - 8/14

Contraddizioni, controversie, pasticci, "errori di sintassi costituzionale". Le riforme costituzionali porterebbero parecchia confusione e anche molto lavoro a Consulta e Parlamento per le leggi attuative. Seguendo il libro "non schierato" del costituzionalista Rossi, ecco un riassunto delle cose che non tornano. Come i sindaci che per la Severino vengono sospesi, ma restano senatori. O la "gattopardesca" operazione sulle competenze delle Regioni

Il Senato non vota la legge elettorale, ma può portarla alla Consulta
La riforma introduce l’esame preventivo della legge elettorale da parte della Corte costituzionale. Vista l’esperienza con il Porcellum e con l’Italicum (che è vigente ma sub iudice alla Consulta), può essere una buona idea. Il paradosso è che il Senato non ha competenza ad approvare la legge elettorale della Camera (può solo proporre modifiche che Montecitorio può ignorare), ma il ricorso alla Consulta può essere sollevato da un terzo dei senatori. Come spiegano vari giuristi (Tarli Barbieri, Panizza, Dal Canto) a una minoranza di senatori viene assicurata “una prerogativa che pare asimmetrica rispetto alla disciplina del procedimento legislativo”.