Capitoli

  1. Case vacanza, dieci regole per prendere o dare in affitto un appartamento: dal contratto alle novità anti evasione
  2. 1 – Cosa vuol dire affitto breve
  3. 2 – Il contratto è obbligatorio?
  4. 3 – I dati da comunicare
  5. 4- Le tasse: cedolare secca e obblighi di riscossione per gli intermediari
  6. 5 – Pagamenti tracciabili e ritenuta inclusa
  7. 6 – La tassa di soggiorno
  8. 7 – Caparra: non un obbligo, ma prassi
  9. 8- Cauzione e saldo, come funzionano?
  10. 9 - Pasti e biancheria: cosa dice la legge?
  11. 10 – Attenzione alle truffe
Usi & Consumi

3 – I dati da comunicare - 4/11

E' consuetudine chiedere una cauzione a titolo di garanzia per gli eventuali danni. Assolutamente vietato invece servire cibo agli affittuari. Che dovranno versare anche la tassa di soggiorno, variabile a seconda del Comune. Il decreto Crescita ha istituito un registro nazionale di tutte le strutture ricettive: il locatore dovrà dotarsi di un codice identificativo da registrare in una banca dati

Anche se il contratto non è registrato, il proprietario o l’intermediario devono comunque fornire delle indicazioni sugli ospiti presenti in struttura. Ad esempio sono obbligati, per motivi di sicurezza, a comunicare all’autorità giudiziaria le persone presenti nell’appartamento in quel momento. Lo stesso locatore deve fornire dei dati: nome e cognome, codice fiscale, durata del soggiorno, importo del corrispettivo lordo e indirizzo dell’immobile. La correttezza dei dati forniti non va verificata dall’intermediario. Quindi, per esempio, se affittiamo un appartamento al mare tramite Airbnb non possiamo incolpare la piattaforma se i dati non sono corretti. È il locatore il garante dei dati forniti ed è quindi lui stesso responsabile della veridicità delle informazioni comunicate dal sito o dall’agenzia immobiliare.